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In oro, presentati a Vinitaly

Zamuner, le capsule
dello spumante
diventano gioielli

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I gioielli «antispreco» di Zamuner
I gioielli «antispreco» di Zamuner
I gioielli «antispreco» di Zamuner
I gioielli «antispreco» di Zamuner

Le capsule dello spumante diventano anelli, orecchini e pendagli. A trasformare in parure lo scarto di latta applicato al tappo ha pensato Alessandra Zamuner, viticoltrice veronese, che produce un metodo classico da pinot nero e pinot meunier, la stessa combinazione dei vitigni che in Francia danno lo champagne. Suo padre Daniele li ha piantati a Sona negli anni ’80. Da oltre 30 anni quelle vigne danno rosè, brut, demi sec ed extra brut distribuiti nel mondo e premiati in Europa come miglior metodo classico. 

 

Il legame con il vigneto è per l’imprenditrice tanto prezioso da aver ispirato una linea di gioielli, grazie alla collaborazione di un artigiano orafo padovano. Sono nati così orecchini, pendagli, bracciali e portachiavi per godere delle bollicine oltre il bicchiere. I gioielli sono stati presentati questa mattina a Casa Coldiretti al Vinitaly. «Le capsule sono incastonate nell’oro o nell’argento – spiega, Alessandra Zamuner – e possono ricordare una serata, un’emozione, un sapore condiviso a cena». I monili antispreco realizzati con materiale di recupero sono acquistabili nell’omonima azienda agricola.

Valeria Zanetti