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L'inaugurazione

VicenzaOro, settant'anni di sfide vinte. E Ieg mette sul piano 60 milioni di euro

Il Salone ha aperto i battenti con 1.300 espositori e visitatori professionali da oltre 130 Paesi. Il presidente Ermeti: «Grazie all'integrazione in Ieg ora giochiamo all'attacco»

Una fiera lunga una vita. Come quella di Virginia, la protagonista della lunga lettera letta dall'attore, storyteller e giornalista Matteo Caccia in apertura dell'inaugurazione di Vicenzaoro January. Più precisamente dell'edizione che celebra i 70 anni del salone internazionale della gioielleria organizzato da Italian Exhibition Group e aperto fino a martedì.

Settant'anni che Virginia ripercorre in parallelo, appunto, alla propria vita: l'infanzia insieme al padre al Giardino Salvi, poi la piramide, le prime esperienze da hostess, il primo bacio al futuro marito durante il concerto di Mina. Momenti privati, come la successione al padre diventando imprenditrice e la nascita dei figli, che va in parallelo a quella dei nuovi padiglioni. Ma anche l'arrivo dei primi diamanti, con un tagliatore da Anversa che lavorava dal vivo, quello delle pietre con uno smeraldo grezzo da un chilo e l'avvento degli orologi e del platino. Settant'anni tra evoluzioni delle strutture, degli stili e dell'azienda, tanto che negli anni Duemila il suo piccolo laboratorio va all'estero con il Vicenzaoro Italian Club. E, quando la fiera compie 70 candeline, Virginia si ritira, passando il testimone ai figli. Una storia che ne riassume tante, sviluppatesi all'ombra della Basilica e non solo, tra le famiglie che il distretto l'hanno vissuto nei decenni, ma non dissimile da quella di tanti altri colleghi del resto d'Italia, che hanno fatto e fanno parte della fiera.

Chi non passa, invece, la mano è Vicenzaoro, che nel video realizzato per l'occasione invita il pubblico a creare insieme il futuro. Alcuni dei protagonisti sono sul palco, come il direttore delle fiere globali Jewellery & Fashion di Ieg, Marco Carniello, che modera gli interventi ufficiali e Maurizio Renzo Ermeti, che fa il suo debutto a Vicenzaoro nel ruolo di presidente di Ieg con una parola alla quale, sottolinea, «ci siamo un po' disabituati: gioia». Quella provata vedendo tante eccellenze concentrate a Vicenzaoro. «Settant'anni - continua - sono un grande traguardo, ancora più grande se guardiamo ai pericoli che abbiamo dovuto affrontare negli anni della pandemia. Una sfida già vinta nel 2023 e anche a quest'edizione abbiamo il tutto esaurito con 1.300 espositori e oltre 130 paesi che la visiteranno». Risultati frutto del lavoro di Ieg, ma anche di chi l'ha preceduta e della «visione strategica dei presidenti Marzotto e Cagnoni, che con un'integrazione storica ci hanno permesso di giocare all'attacco. Abbiamo compattato il settore e siamo riusciti a trasformare una fiera storica in quella più bella del mondo. Oggi l'impegno è sviluppare questo cammino con una visione che parla il linguaggio del futuro». Il primo passo è il nuovo padiglione, con i lavori al via subito dopo la fiera per un costo di oltre 60 milioni di euro, «un progetto importante che realizzeremo con le sole forze di Ieg. Non faremo aumenti di capitale, non diluiremo la presenza dei soci all'interno, ci impegneremo con le nostre risorse a coprire questo grande impegno».

Con lui sul palco il sindaco Giacomo Possamai, che ha sottolineato come questo investimento sia «un messaggio fortissimo che Ieg dà al territorio» e il presidente della provincia Andrea Nardin, che ha raccontato l'emozione al proprio debutto durante la scorsa edizione, ma anche il governatore del Veneto, Luca Zaia; Claudia Piaserico, presidente di Confindustria Federorafi, che ha parlato in rappresentanza delle categorie e Matteo Zoppas, presidente di Ice - Agenzia, mentre il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha inviato un messaggio letto da Carniello. Piaserico, in particolare, ha sottolineato l'importanza della condivisione delle strategie con Ieg, a partire dal campo della formazione, che ieri mattina ha visto quasi 500 ragazzi al Teatro San Marco. «Ma lunedì sarà lanciato anche il Vicenza Technological Symposium, che sarà biennale e porterà in fiera il mondo dell'innovazione e della ricerca».

Zoppas ha ricordato come il ruolo delle fiere, messo in discussione durante la pandemia, sia «essenziale per gli affari soprattutto delle Pmi. Come Ice partecipiamo a 260 manifestazioni all'estero e organizziamo 140 operazioni di incoming di buyer esteri, tra cui 570 ospitati per questa Vicenzaoro».Conclusione affidata all'ottimismo di Zaia, che ha ricordato i «folli che nove anni dopo la fine della seconda guerra mondiale decisero il nuovo corso del nostro territorio. Oggi Vicenzaoro ha 1.300 espositori grazie alla determinazione degli imprenditori, settant'anni fa, come durante i momenti difficili successivi. È giusto festeggiare coinvolgendo i giovani, perché sono loro che indicano la via. Bisogna ricordare loro che la determinazione e la forza di volontà portano sempre al risultato».

Maria Elena Bonacini