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VicenzaOro

Fiera, il direttore Marco Carniello: «Un salone mai così grande»

Con 1200 espositori da 33 paesi del mondo è una fiera da record

«Vicenzaoro si apre con numeri da record e sarà il palcoscenico migliore per celebrare il nostro presidente Lorenzo Cagnoni, che ha lavorato per renderla grande». Marco Carniello, direttore delle manifestazioni orafe di Ieg a livello globale, non può che partire dal ricordo del presidente, mancato martedì a pochi giorni dall'inaugurazione di Vicenzaoro, al via oggi in fiera. «Nonostante il momento triste per la sua scomparsa, Vicenzaoro September non è mai stata così grande, sull'onda del 2023 che si è aperto con una fiera di gennaio da record, come lo sarà anche questa edizione - afferma - Avere oltre 1.200 espositori con un livello di riempimento così alto non è mai capitato a settembre. I dati delle visite li vedremo in questi cinque giorni, ma noi siamo molto ottimisti e abbiamo fatto il meglio anche per onorare il presidente».

Da dove arrivano questi espositori?
Oltre al 60 per cento di made in Italy, che ci contraddistingue, abbiamo un'ottima rappresentativa di tutte le altre eccellenze mondiali da 33 paesi. Il 15 per cento del totale arriva dal resto d'Europa, in particolare Spagna, Francia, Germania e Portogallo, il 13 per cento dall'Asia, il 6 per cento dalla Turchia e il restante 6 per cento dal resto del mondo. Abbiamo un bouquet d'offerta perfetto per i nostri buyer. Come a gennaio ci aspettiamo almeno 125/130 nazionalità diverse, visto che ormai anche settembre ha il 50 per cento di visitatori stranieri.

Cosa troveranno?
Non solo brand alti, ma anche di marchi fashion, componentistica, produzione, pietre, startup tecnologiche. Il concetto resta quello del "One stop, one shot", cioè chi si ferma a Vicenzaoro trova tutto ciò di cui ha bisogno. Questo è anche il motivo per cui abbiamo investito nel mondo degli orologi, visto che abbiamo stimato che tre quarti delle gioiellerie vendano anche segnatempo. Dare la possibilità di trovare tutto è un valore per chi arriva da tutto il mondo.

L'area "Time" ha debuttato a gennaio, quali sono state le reazioni?
Time è un'opportunità che abbiamo colto, perché nel dopo Baselworld i marchi di orologeria hanno cercato una piattaforma di sviluppo commerciale e molti si sono rivolti a noi. Il progetto è in crescita, i numeri sono già buoni, perché abbiamo più di 40 aziende e il feedback è senz'altro positivo, perché vedono un grande potenziale. Questo si unisce all'altro progetto per gli orologi, VO' Clock, che guarda all'altissimo di gamma e a un pubblico B2C per venire incontro ad alcuni brand di alta orologeria che stanno andando sempre più direttamente al consumatore. Abbiamo colto l'opportunità per lanciare un format innovativo, che puntasse su passione e cultura dell'orologeria.Vicenzaoro si inserisce in un momento di mercato positivo, con produzione, fatturato ed export in crescita, pur se non ai ritmi dell'anno scorso.La crescita del made in Italy nel post-Covid è stata straordinaria, perché il +40 per cento rispetto al 2019 è un dato eccezionale. Quest'anno era naturale aspettarsi un po' di decelerazione, che è anche sana, perché una crescita troppo forte e veloce crea degli squilibri che magari si pagano quando i cicli cambiano. Mantenere un livello di crescita più sostenibile è un buon segno e può servire a consolidarlo, facendo sì che le aziende si strutturino, come base per mantenere una crescita progressiva e solida nei prossimi anni.Mancherà, appunto, una presenza importante come quella del presidente Cagnoni.Vicenzaoro sarà il palcoscenico migliore per celebrarlo, perché l'evoluzione e la crescita della manifestazione, di cui siamo tutti protagonisti e testimoni, sono merito suo. È stato lui che ha creato l'integrazione, che ha avuto questa visione e sarà l'occasione per onorare la sua lungimiranza e ricordarlo al meglio.