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La parola e cittadini e turisti

"Un restauro spettacolare. Sembra perfino più grande"

Simbolo della città, simbolo della ripartenza e circondato da un affetto che attendeva solo l’occasione buona per essere manifestato. I bassanesi hanno vissuto come una festa la fine dei restauri del “loro” Ponte, e tra chi in questi giorni ha sciolto la vena poetica in brevi componimenti e chi sogna uno speciale annullo postale per il giorno dell’inaugurazione, ce n’è già per tutti i gusti.

«Durante i lavori passavo sul Ponte nuovo tanto mi faceva male vedere il Ponte degli Alpini tutto incerottato – commenta Roberto Zanella, storica colonna del Rugby Bassano dove per tutti è “Xio Robi” –. In attesa della riapertura ho anche scritto delle poesie pubblicate via social, è stato il mio modo per manifestare il dispiacere di fronte alle condizioni di salute di questo nostro simbolo».

Il consigliere comunale Riccardo Torre e il presidente del consiglio Stefano Facchin si gustano la passeggiata, per una volta al di fuori degli impegni istituzionali. «Siamo soddisfatti – dicono – per un risultato che è di tutti i bassanesi». All’ingresso sul lato del centro storico Cristian Rossi lancia una proposta per celebrare degnamente la riapertura: «Un annullo postale dedicato come già accaduto nel ‘48 dopo la guerra e nel 2008 per l’adunata nazionale Alpini». Contemporaneamente Rossi invita l’amministrazione a proteggere il monumento con rostri anti-piccioni oltre che con telecamere anti-degrado. Sarà questione di giorni visto che prima dell’ultima fase dei restauri rostri e reti di protezione c’erano.

Fedeli alla canzone che sul Ponte vuole lo scambio del “bacin d’amor” non potevano mancare i fidanzati. Jessica Cordioli e Filippo Bressanelli arrivano da Verona e non si sono voluti perdere i primi giorni di apertura. «Bassano è sempre all'altezza – dicono -, graziosa e raccolta. E il Ponte rimesso a nuovo è uno spettacolo». La pensa allo stesso modo un gruppetto di studenti universitari vicentini e veneziani. «Sembra più grande di prima – evidenzia, del gruppo, Jacopo Carra – e i colori chiari che ora lo caratterizzano regalano leggerezza. È stata un bella sorpresa rivederlo di nuovo in salute, non potevamo mancare».

L.P.