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I PROTAGONISTI Il direttore d'orchestra Basso e il flautista Griminelli

«Qui emozioni da artisti e ricordi di famiglia»

La musica, il Ponte, i ricordi. Il direttore d’orchestra Diego Basso e il flautista Andrea Griminelli sono stati chiamati a inaugurare il calendario di iniziative che attraversando l’estate porterà il 3 ottobre alla cerimonia di inaugurazione del “nuovo” Ponte degli Alpini.

Ma per loro, il monumento simbolo della città non è solo un’opera che testimonia il genio di Palladio, trasformata in sala da concerto grazie a “Un ponte di musica”. È ben di più: è fonte di memorie che attraversano le loro esistenze: memorie personali, legate alla “naja” e alla penna da Alpino, per il trevigiano Basso; memorie familiari che riportano alla Grande Guerra e si legano alla storia della musica popolare italiana, per il reggiano Griminelli.

Il direttore d’orchestra «Era la metà degli anni ‘80 – racconta Basso – e come capitava allora, era arrivata la cartolina azzurra che chiamava al servizio di leva». Destinazione la brigata alpina “Julia”, ma visti gli studi al conservatorio, il giovane Basso era stato assegnato al coro. «Eravamo in tournée continua – dice – e grazie a un maresciallo originario di Bassano, era stato organizzato un concerto qui in città. Così, nel pomeriggio che lo precedeva, ci trovammo a passare sul Ponte». Dei “bocia”, poco più che ventenni, in uniforme, nel segno dei canti che avevano segnato due generazioni prima il passaggio di altri ventenni verso i fronti della Grande guerra. 

«L’emozione fu fortissima – ancora Basso – e ricordo quel giorno come una delle tappe che hanno orientato la mia vita professionale». Da qui, nel concerto dedicato prevalentemente alle musiche di Ennio Morricone, la decisione di aprire con una suite speciale dedicata alla storia del monumento. «Ho preso il tema di “Sul Ponte di Bassano” – spiega – e l’ho rielaborato per l’orchestra Ritmico Sinfonica Italiana e il coro Opera House che mi accompagnano in un lavoro di una decina di minuti che mette in musica la relazione profonda tra il manufatto, il fiume e la città. Questo, raccontando piene e distruzioni, ma anche ricostruzioni e rinascite». 

La suite è una composizione concepita specificamente per l’appuntamento bassanese «ma vista l’internazionalità di Andrea Palladio – chiude Basso – l’augurio è che possa essere apprezzata anche al di fuori di Bassano». E, a proposito di auguri, Basso auspica anche che l’appuntamento sul Ponte con la musica non resti un caso isolato «ma anche in futuro arrivi ad aprire l’estate». 

Il flautista Ricordi di gioventù per il direttore Basso, ricordi tramandati dal nonno per il flautista Griminelli. «Il Ponte di Bassano è legato strettissimamente a memorie familiari che riportano a un secolo fa – spiega il musicista -. Mio nonno materno, Oreste Marani, era al fronte nella seconda fase del conflitto». Durante un ripiegamento, si trovò a soccorrere un commilitone ferito, trasportandolo a spalla sul Ponte. 

Il commilitone, di cognome faceva Casadei della famiglia romagnola massima esponente del liscio e del genere da balera. «Chissà – aggiunge Griminelli -, se mio nonno non avesse salvato quel compagno d’armi, forse la storia della musica popolare italiana sarebbe stata scritta diversamente».

Per questo, anche per Andrea Griminelli, flautista da platee internazionali, già al fianco di Zucchero e Andrea Bocelli, il Ponte di Bassano ha un sapore speciale. 

«Ho accolto con entusiasmo la proposta di suonare Morricone sul ponte – chiude -. La musica del maestro scomparso lo scorso anno scende in profondità nel cuore generando emozioni, le stesse che ha regalato Andrea Palladio disegnando il ponte di legno coperto per il quale Bassano è conosciuta nel mondo. In questi casi senti la responsabilità del rispetto che devi alla storia di secoli con la quale ti ritrovi astretto contatto e l’impegno a entrare in sintonia con la bellezza e l’armonia del luogo»

L.P.