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IL CONCERTO L’esibizione celebrativa dell’Orchestra ritmico sinfonica italiana

Musiche immortali per il simbolo rinato

Le partiture di Ennio Morricone a salutare la ripartenza, con il Ponte trasformato in sala da concerto per l’appuntamento in musica di sabato 29 maggio, chiamato ad aprire insieme alla mostra in museo il calendario delle celebrazioni per la fine dei restauri.

Timori fino al tardo pomeriggio, complici i nuvoloni che minacciavano burrasca; all’avvio dell’ora x, il sole, a regalare una di quelle sere di tarda primavera nella quale Ponte, Brenta e monti sullo sfondo sembrano una scena teatrale. 

In una sera carica di significati, l’apertura tocca a due giovani. Dal lato di Angarano, col drappo giallorosso della città, Giovanni Baggio. Dal centro storico, Marta Scomazzon con la bandiera italiana. Per lui il Ponte «è come l’ancora di una nave, che dà sicurezza» per lei «è luogo d’incontro e con le tante battaglie superate è simbolo di resilienza». Resilienza, ne abbiamo avuto bisogno in quest’anno e mezzo.

Parlano il prefetto di Vicenza, Pietro Signoriello e il sindaco Elena Pavan. Il primo saluta richiamando «la capacità di un ponte di accogliere e includere, mentre il sindaco elenca le belle notizie degli ultimi giorni: «il Ponte rimesso a nuovo e con la Spv una nuova via di comunicazione che ci lancia verso il futuro».

Musica maestro: chiamata dalla DuePunti Eventi, tocca alla bacchetta del trevigiano Diego Basso, sul podio a dirigere l’orchestra “Ritmico Sinfonica Italiana” e il coro “Opera House”. Accanto a loro, il flautista Andrea Griminelli. Dal vivo il concerto “Un Ponte di musica” è riservato a pochi: musicisti, tecnici di ripresa e personale di servizio, ma nella piazza Libertà trasformata in salotto c’è un maxischermo di fronte al quale si sono dati appuntamento in centinaia. E altre centinaia sono lungo le rive del Brenta, cellulare alla mano per portare a casa un ricordo dell’evento. Evento che tornerà stasera sugli schermi di Tva Vicenza.

Si parte con l’inno nazionale da cantare tutti insieme ed è poi “Ponte di Bassano Suite”. Una decina di minuti, rielaborando il tema di “Sul Ponte di Bassano” e il pensiero va all’adunata nazionale del 2008. Alpini a centinaia di migliaia, allora. Il Ponte come fulcro delle giornate e il canto del “bacin d’amor” proposto in tutte le intensità e tonalità. 

Le note sfumano su Morricone. “Nuovo Cinema Paradiso” e l’immagine è quella del Ponte sul grande schermo. Una in particolare: Sandra Bullock che in “Amare per sempre” interpreta il primo amore di Ernest Hemingway, Agnes von Kurowsky. E, in bicicletta, passa sul “vecio”, il Ponte, al centro della scena. 

Ancora, il flauto di Griminelli che fa l’oboe di padre Gabriele in “Mission” e il pensiero corre alla gemella Nova Bassano, nel sud del Brasile, non lontano dal Paraguay del film di Roland Joffé. Il passo successivo dice “Gli Intoccabili” di Giuliano Montaldo e anche qui c’entra il Ponte, perché il regista genovese oggi 91enne firmò nel 1985 la cerimonia di apertura dei mondiali di ciclismo che si tennero in città. E nella cerimonia, il monumento disegnato da Palladio ebbe un ruolo di primo piano. 

Immancabile, in scaletta passa la Trilogia del dollaro, sfumando nella malinconia di “C’era una volta il West” mentre la luce del tramonto si congeda dietro la sagoma dell’Altopiano. Soffia un vento fresco, autunnale più che primaverile, e per i musicisti è una prova di resistenza non da poco. Ci pensa, di nuovo, il calore di “Mission” a rianimare la scena mentre il pubblico si prepara al rientro. 

Distanti ma uniti, si applaude e qualcuno propone che il concerto sul Ponte diventi un appuntamento stabile in calendario. Per salutare ogni anno l’estate ricordando la ripartenza in un luogo nato per creare legami.