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Pallone di bronzo

Vallarsa insegue la quota 100 con il suo San Zeno. «Ho imparato a rialzarmi e adesso voglio fare tanti gol»

di Francesca Piovesan

Attaccante e capitano del Real San Zeno, Matteo Vallarsa, ventisette anni di Arzignano è si, laureato in economia aziendale, ma non solo, il suo piede destro si dice che sia micidiale. «Il mio obbiettivo? arrivare a 100 gol» di cui la metà li ha già portati a casa e li ha festeggiati con una maglia con scritto "50". Vallarsa, introverso solo fuori dal campo, racconta come i grandi amori si sa, fanno giri immensi e poi ritornano: «Ho iniziato a giocare al Real San Zeno a cinque anni, poi mi sono spostato all'Arzignano, per poi tornare di nuovo al Real San Zeno», ed ecco come tutto torna da dove è partito.

Orgoglio San Zeno La società, che ormai conosce da molto tempo, gli ha insegnato i sani principi dello sport, che lui oggi, a sua volta, vuole condividere con i ragazzi più giovani: «Mi piace poter insegnare quello che è stato insegnato a me fin da quando ho ricordi», dice, orgoglioso delle esperienze fatte. Nonostante la giovane età, Vallarsa al calcio deve molto, infatti oltre ad essere la sua più grande passione è stata anche una fonte di miglioramento a livello caratteriale «anni fa mi buttavo giù spesso dopo una sconfitta, con il tempo ho imparato a concentrarmi e a contrastare il passare del tempo in campo, giocando al cento per cento, fino all'ultimo secondo».

Così, un tempo complice la sua istintività, Vallarsa ad ogni occasione persa tendeva a "buttarsi giù con il morale" come racconta lui, oggi però quell'istintività è riuscito a trasformarla in un punto di forza, non più in un punto debole. Ed è stato proprio questo cambiamento che lo ha portato sulla strada del miglioramento, sia dentro, sia fuori dal campo.

«Ad ogni gol esultiamo tutti insieme, senza lasciare spazio a riti scaramantici personali» se non uno solo che Vallarsa da qualche tempo considera suo, poco prima di solcare il prato verde infatti «c'è un'ultima canzone che ascolto prima di lasciare la macchina, si chiama Guaio» e forse, è proprio da quelle rime che il ventisettenne prende ispirazione nel gioco in campo. "Occhio al dettaglio" si legge in una strofa, ed è proprio quel dettaglio, che forse a molti sfugge, in cui Vallarsa invece vede la possibilità del gol e spesso infatti, quella possibilità, si trasforma in realtà, ad oggi per ben più di cinquanta volte.