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Pallone d'argento

«Vado al massimo per il San Vitale». Bomber Ranucci tra Sfera Ebbasta e Ronaldo sogna di fare l’imprenditore

L’attaccante che abita a Montecchio dopo una stagione di Calcio a 5 è tornato a giocare per la sua squadra e continua a segnare
Matteo Ranucci pratica molti sport
Matteo Ranucci pratica molti sport
Matteo Ranucci pratica molti sport
Matteo Ranucci pratica molti sport

«Non fermarti quando sei stanco ma fermati quando hai finito», è la frase motivazionale che molto spesso si ripete in campo Matteo Ranucci. Ha 21 anni, è di Montecchio Maggiore ed è l'attaccante della prima squadra del San Vitale. La sua passione per il calcio inizia con suo padre, che all’età di sei anni lo indirizza verso gli allenamenti della squadra del Trissino, dove poi arriverà all’elite. 

Ha giocato anche nel Grifo

«Per un periodo sono passato al calcio a cinque, nel Grifo ad Arzignano, però ho preferito tornare da dove avevo iniziato», descrivendo il calcio a cinque troppo “schematico” per i suoi gusti. Ranucci, infatti, in campo ama la libertà e potersi muovere liberamente. Oggi per lui è il terzo anno al San Vitale in prima squadra. Nonostante la sua giovane età, Ranucci ha le idee chiare sui suoi obbiettivi: «All’inizio della stagione mi ero prefissato i 15 gol, ma ad oggi ne ho segnati ormai 14 e quindi il mio obbiettivo si è spostato a 20», lasciando intendere che più si avvicina al suo obbiettivo, più lui si sposta, puntando sempre più in alto. È inoltre uno sportivo completo Ranucci, che oltre a “segnare sempre” come dicono alcuni tifosi, ama allenarsi ogni settimana anche al di fuori del campo

Basket e tennis nel cuore

«Oltre alla palestra seguo quasi tutti gli sport, tra cui tennis e basket» e alla domanda posta su cosa pensa di Sinner risponde «Sinner? un vero e proprio campione», mostrando come la sua passione per lo sport sia totalizzante e come ogni match, di qualsiasi competizione, venga seguito con attenzione. Il ventunenne però che, in campo punta a «giocare ogni partita come se fosse l’ultima», si descrive anche come una persona competitiva e determinata che sogna in futuro di aprire un’azienda tutta sua. 

Il modello

E tra qualche abitudine salda come il caffè di rito prima delle partite e l’album di Sfera Ebbasta che rimbomba nelle cuffiette, Ranucci, ogni domenica, il campo ha voglia di mangiarselo a suon di gol. Non per caso, infatti, il suo idolo è uno dei calciatori più famosi al mondo, Cristiano Ronaldo, di cui stima la mentalità e la determinazione. «Da piccolo avevo il suo poster a grandezza naturale, io sono da sempre un ragazzo del team Ronaldo» racconta ridendo, orgoglioso di puntare ogni giorno al massimo.

Francesca Piovesan