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Pallone d'argento

Tutto Schiavo in una scritta sul muro. «Orgoglioso e fiero di giocare a San Piero»

di Francesca Piovesan
Il difensore centrale 32enne fa il turnista ma si organizza per allenarsi. Cuore milanista, gioca con i neroverdi da quando aveva cinque anni
Luca Schiavo, San Pietro
Luca Schiavo, San Pietro
Luca Schiavo, San Pietro
Luca Schiavo, San Pietro

Ha trentadue anni e veste la maglia del Montecchio San Pietro da quando ne aveva cinque. Luca Schiavo è il difensore centrale della squadra della seconda categoria, dai colori nero e verde. «Quando ero piccolo ho praticato molti sport tra cui nuoto, tennis, arti marziali e scii ma poi il calcio è diventato la mia passione più grande», racconta. Una passione, quella per il calcio, che il trentaduenne cerca sempre di incastrare nonostante il lavoro da operaio turnista. «Quando lavoro la sera e il pomeriggio cerco di allenarmi prima, non è facile ma mi arrangio, per me è una vera passione, non potrei farne a meno».

Oltre al cuore milanista, l'amore per il pallone è legato anche alla società del Montecchio San Pietro che lui descrive come «una seconda famiglia» e che lo conosce ormai da più di venticinque anni. «Ad oggi siamo lassù ma non voglio dire altro, sono scaramantico! L'importante è mantenere la corsa», aggiunge. Fuori dal campo si ritiene una persona timida e riservata che, come dice lui ridendo, difficilmente riesce ad ordinare una pizza, in campo però si trasforma e il sangue caldo della passione prende il sopravvento. I suoi compagni di squadra dicono inoltre essere «un buon punto di riferimento».

Ogni domenica, prima della partita, Schiavo ha un programma tutto suo che segue con attenzione: «Come dicevo sono scaramantico, infatti ogni domenica uso gli stessi due asciugamani e pulisco le scarpe da calcio accuratamente». La frase che racchiude gran parte della sua passione per il gioco e per la squadra è «orgoglioso e fiero di giocare a San Piero». Una frase questa, come racconta lui, apparsa una notte nei muri del campo dell'oratorio, dove un tempo si allenavano le squadre del Montecchio San Pietro: «Nessuno ha mai cancellato quella scritta, ormai è diventata un punto di riferimento e la nostra frase motivazionale».

Tra passione e vita privata che spesso lo mette alla prova, il timido ragazzone quando entra in campo, viene rapito dal tornado delle emozioni del calcio, un tornado questo, che non ha intenzione di fermare per il momento. «Volevo ricordare inoltre un mio compagno di squadra che purtroppo non c'è più, Daniel Perrone», scomparso nel 2015, era un amico di Luca Schiavo e un giocatore della squadra del Montecchio San Pietro.