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Pallone d'argento

Rigoldi è stato il suo primo animatore nella parrocchia di Novoledo. Ma Nanto al ring preferisce i gol

L'attaccante dell'Alto Academy tra campionato e coppa ha segnato 25 reti. E il tandem con Lorenzato funziona

Il suo primo animatore in parrocchia a Novoledo di Villaverla è stato Luca Rigoldi. Tuttavia Andrea Nanto al ring ha sempre preferito il campo da calcio, anche se in questa stagione con i suoi gol ha mandato al tappeto parecchie squadre contribuendo al dominio dei giovani dell'Alto Academy nel girone berico di Terza.

«Non sono sorpreso. Fin dal ritiro si vedeva che questo gruppo, con una qualità sopra la media, avrebbe fatto bene. Nel corso del campionato siamo riusciti a coniugare una perfetta alchimia tra di noi, un bel gioco propositivo e i risultati. A livello personale, invece, sì. L'obiettivo era la doppia cifra; non mi sarei mai aspettato un rendimento così, ma questo è merito anche dei compagni».

Un collettivo ben affiatato in grado di garantire rifornimenti costanti al "puntero" classe 2003, anche se è innegabile che l'asse formatosi con Giacomo Lorenzato sia stato decisivo. Tra campionato e coppa 25 reti per Nanto, 19 per il più piccolo del trio Lorenzato per un totale di 44 centri su 73. «E se Giacomo passasse un po' di più la palla avremmo segnato altri gol. Battute a parte, si è creata un'intesa speciale tra di noi. Anche per i rigori, ne tiriamo uno a testa». Ma che tipo di attaccante è Nanto? «Un rapace d'area, alla Pippo Inzaghi. La maggior parte delle reti, con un po' di furbizia, le realizzo in quella zona. Mi piace comunque anche fare da sponda per i compagni. Dovrei, invece, lavorare per migliorare la rapidità nello stretto».

Una stagione esaltante, di fatto la prima tra i "grandi", nonostante avesse già debuttato con il Sarcedo in Promozione dopo un lungo girovagare a livello giovanile, tra cui un anno nel Lane. Una stagione che ha avuto il suo picco il 7 aprile, quando grazie a una doppietta sul campo del Motta è arrivata la certezza della promozione. «La giornata perfetta. Nell'azione del raddoppio avevo i crampi, ma dopo il gol ho corso come un pazzo verso i nostri tifosi. Bellissimo il mucchio e l'abbraccio collettivo». Andrea si gode il presente, fatto anche di studi (2° anno di Scienze motorie), lavoro («cameriere in un agriturismo») e panchina («da gennaio ho iniziato a seguire i Primi Calci, mi piace lavorare con i bimbi»). E per il futuro ha già un'idea in testa: «Vorrei proseguire qui, con l'Alto Academy, mantenendo il più possibile invariato questo meraviglioso gruppo». Squadra che vince...

Anna Fabrello