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Pallone d'argento

Orciani e quel Mondiale 2006 dove tutto è iniziato. «L'Altair è la mia seconda casa»

Diciotto anni di passione, dedizione e attaccamento alla maglia, fino a diventare una vera e propria bandiera della sua squadra. Non ci sono altre parole per descrivere la carriera di Eric Orciani, difensore classe 2000 dell'Altair (Seconda Categoria), in cui milita fin dai primi calci tirati al pallone.

«L'Italia aveva appena vinto il mondiale (nel 2006, ndr) e sull'onda dell'entusiasmo generale ho deciso di iniziare a giocare a calcio: abitando a San Pio X, la scelta dell'Altair è stata naturale» -racconta Orciani- «Mi ci sono affezionato fin da subito: ricordo che da piccolo il mio sogno non era tanto di vestire la maglia dell'Inter, che tifo fin da bambino, ma più di arrivare a giocare in prima squadra all'Altair» -confessa sorridendo.Una seconda casa Ormai i campi dei gialloblu sono praticamente diventati una seconda casa, che non ha intenzione di abbandonare: «Non voglio chiudere nessuna porta per il futuro, ma posso dire con certezza di essermi sempre trovato bene in una realtà più piccola come l'Altair: si è creata un'unione con i ragazzi di quartiere con cui sono cresciuto, stabilendo un rapporto che va ben oltre i confini dello spogliatoio. Ho anche avuto la fortuna di lavorare con allenatori ottimi dal punto di vista tecnico, ma soprattutto umano, che hanno contribuito alla crescita mia e dell'intero gruppo squadra».

Modesto di natura, Orciani si ritiene "tecnicamente nella media", ma riesce a delineare con precisione le sue caratteristiche in campo. Nelle giovanili comincia da centrocampista, in particolare una mezzala maggiormente predisposta alla fase difensiva, per poi reinventarsi difensore centrale in un momento di necessità per la rosa. Da lì in poi, eccetto per un breve intermezzo da terzino sinistro, non ha più cambiato ruolo, tramutandosi a tutti gli effetti in un difensore duttile, abile coi piedi, che privilegia la costruzione da fondo prendendo parte alla manovra offensiva. Il suo pregio principale è il suo lancio lungo, molto preciso nel cambiare campo raggiungendo gli esterni sulla fascia, pronti ad attaccare una difesa colta di sorpresa.

Uno dei tanti espedienti tattici che Orciani ha appreso negli anni: «Ho imparato a guardare il calcio da un punto di vista più attivo, cercando di analizzare gli accorgimenti strategici attuati dalle squadre e il loro effetto: questo mi ha consentito di migliorarmi autonomamente, dato che difficilmente un allenatore che deve stare dietro a 30 ragazzi può rivolgerti attenzioni specifiche». Nell'area tecnica Così facendo ha sviluppato una mentalità analitica di cui usufruisce non solo in campo: da qualche anno a questa parte Orciani è coinvolto nell'area tecnica dell'Altair, dove riveste le veci dell'allenatore della categoria Esordienti. «Mi dà soddisfazione poter trasmettere ai ragazzi più giovani quello che ho imparato nel corso degli anni dai miei errori e dalla mia esperienza: non essendo "vecchio" per loro è forse più facile rivedersi in me, ed è un onore venire considerato un esempio».