Lui è uno dei talenti su cui la Marosticense punta forte. Stiamo parlando di Giovanni Merlo, cresciuto proprio nel vivaio rossonero dove ha continuato tutta la sua carriera con una parentesi in D al Cartigliano.
«Ho fatto tutto il periodo delle giovanili, poi ho avuto un piccolo periodo al Cartigliano e infine sono tornato a Marostica. E’ sempre stata una seconda casa, mi trovo bene. L’intenzione è rimanere ancora qua, tanto più se rimane questo gruppo coeso».
Un amore quello per il pallone nato fin da piccolo e che lo ha plasmato.
Merito del nonno...
«La passione per il calcio me l’ha trasmessa mio nonno fin da piccolo. Per me è una fonte di libertà, passione e squadra. Mi ha cresciuto molto sia a livello di persona che come calciatore». Classe 2000, è un attaccante esterno la sua caratteristica principale è la velocità ma «me la cavo anche dal punto di vista realizzativo e tecnico». A proposito di reti messe a segno, in questa stagione è quasi arrivato in doppia cifra ma non si pone limiti: «Al momento non mi sono fissato un obiettivo, quello principale è di arrivare in cima con la squadra. I gol passano in secondo piano rispetto alle ambizioni del gruppo».
Verso la vetta
Già, perché ci sono almeno quattro squadre a giocarsi il primo posto, tra cui proprio la Marosticense, in un girone dove gli equilibri fanno fatica a spezzarsi e una lepre non c’è mai stata. «Il campionato si è rivelato tosto, ci sono squadre molto attrezzate e fino adesso da parte nostra è stato altalenante pur con un andamento tutto sommato buono. Mancano sette partite: bisogna dare tutto per raggiungere l’obiettivo nella speranza che davanti qualcuna faccia un passo falso».
Per Merlo poter contare sulla difesa meno battuta è un’arma in più se non un vero e proprio vantaggio per sbilanciarsi di più in avanti: «È un’ottima cosa, una difesa che subisce cosi poco è una sicurezza. Noi attaccanti abbiamo piena fiducia nei nostri compagni, sicuramente ci avvantaggia qualcosina».
Un futuro da preparatore
Fuori dal rettangolo verde si divide tra la fidanzata e gli studi in scienze motorie per diventare in futuro preparatore atletico e lavorare in palestra nell’ambito della riabilitazione post infortunio. Tifoso nerazzurro il suo idolo non può che essere Javier Zanetti. Relazionarsi con compagni che hanno anche 8-10 anni in più non è un problema, anzi: «L’ho vissuta qualche anno fa, ho trovato sempre compagni esperti e umani nell’accompagnare il giovane. Adesso sono io che aiuto i più giovani, c’è questo cambio generazionale e tocca a noi portarli avanti con dei valori».
Merlo è senz’altro uno dei talenti dell’intero campionato, l’uomo in più che può rompere gli equilibri di una partita e la Marosticense sogna insieme a lui. E prima della fine del campionato c’è posto per un’altra sfida, quella di vincere il Pallone d’oro