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Pallone di bronzo

Marcon trascina il Real Stroppari: «Studio il calcio all'Università e sogno di arrivare al Milan da preparatore dei portieri»

Per Thomas Marcon il calcio non è solo una passione ma vorrebbe farlo diventare un lavoro, tanto da volare in Inghilterra: «Sto studiando Football coaching all'università, sono al terzo anno. Sto facendo anche i patentini per poter diventare un giorno preparatore dei portieri». «Ho iniziato a giocare a quattro annui ed è strano perché nessuno in famiglia hai mai fatto calcio a parte mio zio. La passione penso sia nata guardando le partite e uscendo di casa per andare al campetto con gli amici». Si sa, i portieri hanno un pizzico di follia in più e il classe 2000 non fa eccezione.

«Mi è sempre piaciuto giocare in porta ed essere l'ultimo a "salvare" la situazione, prendermi la responsabilità e i rischi nel bene e nel male. Se fai la paratona tanta roba, se prendi gol è quasi sempre colpa tua perché potevi fare meglio. Però essere l'ultima speranza per i tuoi compagni, che magari si girano, ti guardano mentre fai la parata e ti abbracciano è bello».Campi inglesi L'altezza lo aiuta negli interventi verso lo specchio e nelle prese alte, sta cercando di migliorare con i piedi e l'aver giocato nei campi inglesi perfetti lo ha aiutato.

«È stata una bella esperienza». Caratterialmente motiva e carica molto il gruppo, considerandosi un trascinatore. Due sono le squadre per cui ha difeso i pali ovvero Eurocalcio e Real Stroppari dove indossa il numero uno tutt'ora: «All'Eurocalcio ho fatto le giovanili e avevo Simone Tiribocchi come mister, Un'esperienza pazzesca sia per la figura che è sia per il carattere, se non lo ascolti ti manda via ma a me piaceva perché stimola e ti fa vivere l'ambiente come dei professionisti. Dalle diete a come prendere esempio dai grandi giocatori. Ci ha fatto veramente sentire dei giocatori di valore. Prima di passare allo Stroppari sono andato in Galles per due anni per studiare questo che è il terzo riesco a farlo online. Siccome non avevo intenzione di smettere ma rimettermi in gioco ho chiesto a loro perché è dove abito e la squadra che seguivo quando giocavano i miei amici. Sto giocando con continuità e sono contento.» E come non esserlo visto che anche la stagione sta andando bene: «Siamo salvi però l'obiettivo è sempre quello di dar fastidio alle grandi, di cercare il bel gioco e soprattutto la continuità».

Questa stagione il Real Stroppari è una squadra molto giovane e la mancanza di esperienza viene sopperita con la voglia di dimostrare e fare bene. «Mi ricordo i primi anni che già eravamo molti giovani e c'era la paura di dire qualcosa. Adesso siamo in tre o sei elementi che danno il buon esempio anche se abbiamo 2-3 anni di differenza tra di noi. Stiamo dando tanto, ci stiamo allenando bene e ultimamente anche la domenica stiamo facendo bene. Abbiamo un gruppo fantastico che non ho trovato da nessuna parte e fa la differenza, l'unione». Ed è in queste situazioni che Marcon fa valere le sue doti di trascinatore: «Sono uno che rompe molto le scatole durante allenamenti e partite e me ne rendo conto. Chiedo serietà, io do tanto e pretendo tanto». Due sono i sogni nel cassetto, da giocatore arrivare in Serie D o in Eccellenza, lavorativo invece laurersi per fare la gavetta per arrivare a fare il preparatore dei portieri nel Mian.

Edoardo Cavalli