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Pallone d'argento

Lunardi è ripartito a suon di gol e con la Coelsanus si è regalato una rovesciata spettacolo. «La pubalgia è solo un ricordo»

Il classe duemila è attaccante e trequartista e a Sossano vuole la salvezza dopo tanti stop per infortuni. E quei provini non li scorderà mai...
Matteo Lunardi, attaccante del Coelsanus vuole la salvezza a suon di gol
Matteo Lunardi, attaccante del Coelsanus vuole la salvezza a suon di gol
Matteo Lunardi, attaccante del Coelsanus vuole la salvezza a suon di gol
Matteo Lunardi, attaccante del Coelsanus vuole la salvezza a suon di gol

Con otto reti all’attivo quasi tutte decisive è tra i trascinatori della rincorsa del Coelsanus alla salvezza nel girone D di seconda categoria l’attaccante Matteo Lunardi, classe 2000, nativo di Orgiano dove risiede, candidato al pallone d’argento.

Un’annata finalmente positiva dove sta assaporando i primi gol della sua carriera dopo la sosta forzata di un anno e mezzo di sosta a causa della pubalgia che l’aveva indotto a svincolarsi dal Rivereel per ritornare a vestire la maglia biancoceleste che aveva indossato a otto anni dopo aver dato i primi calci al pallone a soli 4 anni nel Pilastro di don Romeo Boron.

Il provino da trequartista 

«Una passione per il calcio trasmessami da mio papà, ricordo che già allora giocavo trequartista sostenendo anche un provino col Vicenza per poi trasferermi agli esordienti del Rivereel dove ho fatto tutta la trafila affrontando poi altri tre provini questo volta col Chievo Verona, un’esperienza indimenticabile dove ho assaporato l’atmosfera del calcio professionistico», spiega Matteo Lurnardi.

A 18 anni arriva il debutto in prima squadra in Promozione col mister Gianni Primavera cui subentrò poi Peter Taccardi, «un impatto non facile in quanto mi ritrovai a giocare in un ruolo difensivo nel quale faticavo ad esprimermi al meglio», spiega Matteo Lunardi che si divideva continuamente con la juniores.

Furono campionati con poche presenze finchè un anno e mezzo fa Matteo Lunardi si trovò a combattere con un avversario imprevisto quale la pubalgia che l’ha costretto a sospendere l’attività agonistica. «È stata dura fermarsi, anche se è servito per riflettere e decidere di ritornare a Sossano, un ambiente ideale dove ha trovato subito una bella intesa col tecnico Davide Pialli che mi aveva già guidato nelle giovanili del Rivereel riscoprendo il ruolo di attaccante. Dopo un deludente girone d’andata con gli arrivi del nuovo mister Fiorenzo Bognin e del centrocampista Emanuele Castagnaro abbiamo trovato un miglior equilibrio tattico proiettandoci in una tranquilla posizione di metà classifica, l’ obiettivo della salvezza come neopromossi può dirsi ormai a portata di mano».

Il gol spettacolo 

Tra gli otto gol finora segnati Matteo Lunardi indica quale più spettacolare «quello in rovesciata dell’1-0 contro il Monteforte d’Alpone, ma ricordo volentieri anche la doppietta contro l’ Union Scaligera, il gol per me è davvero tutto rappresentando una grande emozione». 

Diplomatosi all’istituto agrario ‘Trentin’di Lonigo Matteo Lunardi è impiegato nella sede sossanese del consorzio di Bonifica Euganeo dove segue l’ufficio tecnico manutenzioni. 

Quanto agli hobby nel tempo libero« mi divido tra lo sci che pratico dall’età di 5 anni, la bici e la pesca» confessa Matteo Lunardi che da grande tifoso milanista ha quale idoli Ibrahimovic e Kaka. 

Felice Busato