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Pallone di bronzo

Lorenzo Lorenzato stila la classifica di casa: «Io sono il migliore»

Studia ingegneria aerospaziale, sogna uno sbocco lavorativo nel mondo della Formula Uno, una delle sue passioni, e nel frattempo recupera e "ripulisce" palloni, dispensa assist e "garra" in quantità dettando i tempi ai compagni verso la (meritata) promozione. Lui è Lorenzo Lorenzato, classe 2002, centrocampista "tuttofare" che unisce tecnica, visione di gioco, intelligenza ed abnegazione in forza e punto di forza dell'Alto Academy, la giovanissima formazione diretta dal 31enne Tommaso Sgarabotto che da matricola sta dominando il girone berico del campionato di Terza categoria.

«Sapevamo di avere le qualità per poter fare bene in campionato - ammette -, ma il percorso è andato oltre le previsioni. La sconfitta patita all'andata contro il Recoaro, l'unica finora, è stata un punto di svolta. Ne avevamo bisogno, siamo scesi dal piedistallo e da quel momento siamo cresciuti, allenamento dopo allenamento, anche come cattiveria agonistica. Altra porta scorrevole, più per la coesione del gruppo, è stata la vittoria a Treschè Conca seguita da una serata tutti insieme nella casa sull'Altopiano di un compagno di squadra».

Lo squash

Mossi i primi passi nel vivaio dell'allora Alto Vicentino, l'enfant du pays, dopo una breve e promettente parentesi agonistica anche a livello nazionale nei campi da squash, è quindi transitato per i settori giovanili di Malo e Schio, dove con i giallorossi ha annusato pure l'ambiente dell'Eccellenza nel mini-torneo andato in scena nella primavera 2021. Quel tipo di impegno sportivo, tuttavia, non collimava al meglio con gli studi e così Lorenzo decide di fermarsi ai box fino alla scorsa estate quando arriva la chiamata dalla società che di fatto è casa sua, non solo perché qui ci sono i fratelli Nicola (2000), difensore e capitano, e Giacomo (2005), uno dei "cecchini" e pure avversario nel derby interno per il "Pallone di Bronzo".

«La mentalità che si respira qui ha fatto la differenza nella mia scelta. È un progetto in cui credo. Mi piacerebbe rimanere per contribuire a far crescere l'Alto. Qui mi sento a casa».Un pallone per treGià, casa, famiglia, ma com'è essere in squadra con i fratelli? «Si tratta della prima volta, sinceramente mi aspettavo più "rogne" (e ride) e invece c'è una bella sintonia. In particolare con Giacomo ci leggiamo nel pensiero a livello di movimenti in campo». Lorenzo non esita nel dire cosa "ruberebbe" agli altri Lorenzato: «A Nicola la capacità nell'anticipo; a Giacomo il fisico, non lo sposti». Ma altrettanto non tentenna nel dire che "il più forte dei tre sono io».