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Pallone d'oro

La forza tranquilla di Segantini. È passato per la ginnastica artistica ha vinto la battaglia con l'asma

di Francesca Piovesan
Il portiere della squadra castellana, che lavora come commesso in un negozio di elettrodomestici, ha militato anche nella Fidelis Andria

"Mi divido tra calcio e lavoro. Però il calcio rimane la mia più grande passione e il mio punto fermo». Matteo Segantini, ventitré anni, di Valdagno, è il portiere della prima squadra del Montecchio Maggiore Serie D. Quando non si allena, lavora come commesso in un negozio di elettrodomestici. Per lui però il calcio è un vero e proprio lavoro, infatti racconta quanto sia importante per lui performare al meglio e migliorarsi di giorno in giorno.

«La società - puntualizza l'estremo difensore - ci dà fiducia ogni giorno e noi dobbiamo essere sempre preparati per poter dare il meglio in campo». Tranquillo ed equilibrato, il portiere del Montecchio Maggiore, quando entra in campo «si incattivisce. Piano però , cattiveria agonistica che sia chiaro» dice, raccontando come il pallone smuova dentro di lui una grande passione, in cui crede fermamente. La sua carriera calcistica non è stata delle più semplici. «Purtroppo quando ero bambino non ho potuto subito dedicarmi al calcio perché soffrivo d'asma. Ho iniziato a praticare altri sport come la ginnastica artistica, poi però a dodici anni l'asma si è placata e ho iniziato a giocare di più. Sin dall'inizio il mio ruolo è stato quello del portiere e devo dire che mi piace molto, è nelle mie corde».

E così, nonostante un inizio complesso, Segantini ha iniziato la sua scalata verso la serie D. Ha iniziato a giocare nel Real Valdagno, per poi passare a Trissino, Malo e Vicenza Calcio dove ha fatto parte dell'Under 17 Nazionale. Nel 2019 si è spostato alla Fidelis Andria in serie D dove è stato convocato in prima squadra collezionando 18 presenze da titolare. Nel 2021 è approdato al Montecchio Maggiore che descrive come «una società sana e seria - e continua- siamo inoltre una squadra affiatata, ho ritrovato alcuni compagni con cui hio già giocato in passato».

L'obbiettivo di quest'anno è salvarsi ed ambire al meglio. Al momento la compagine castellana ha 31 punti, è reduce dal pareggio casalingo a reti inviolate con il Campodarsego e domenica andrà a far visita all'Adriese. Trasferta tutt'altro che facile, anche perchè i polesani sono galvanizzati dalla vittoria pesante ottenuta sul terreno del Treviso. Per quanto riguarda se stesso, Segantini non vuole porsi limiti. «Sono giovane - spiega - non credo di dovermi porre limiti adesso, voglio dare sempre il meglio di me stesso e poi... si raccoglie ciò che si semina, infatti io voglio sempre seminare bene».

In partita lui è il ragazzo che ha sempre una parola di conforto per i compagni e che cerca di incitarli soprattutto quando il gioco si fa duro. Il suo, che definisce «un ruolo particolare» ha anche bisogno di una concentrazione altrettanto particolare, infatti Segantini, quando entra in campo non c'è più per nessuno, se non per il pallone e i suoi compagni. Così, nonostante la sua carriera calcistica sia iniziata più adagio rispetto a quella di altri, la sua scalata verso una carriera da professionista è in corso. E intanto l'estremo difensore del Montecchio si concentra sulla porta, che protegge ad ogni partita, con concentrazione e dedizione.