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Pallone d'argento

Fantin e il pallone per amico: «Il mio primo allenamento? in camicetta e jeans»

di Francesca Piovesan

«Ricordo il mio primo allenamento, dopo l'asilo, in camicetta e jeans», questi sono i primi ricordi riconducibili allo sport del calcio di Gianluca Fantin, ventisette anni, difensore della prima squadra dell'Alte Ceccato. I suoi primi passi, ricorda con entusiasmo, sono stati mossi all'interno del campo da calcio sotto casa e da lì non si è più fermato «scendevo di casa ogni giorno a giocare a calcio, per me era diventato qualcosa di cui non poter fare a meno» e lo è ancora oggi.

La passione per questo sport viene sostenuta fin da subito da suo padre, tifoso del Milan, che gli ha tramandato il cuore rosso nero e l'amore per il pallone. Fantin, laureato in triennale di scienze motorie e specialistica di fisioterapia, è un fisioterapista di professione. Gli obiettivi «Ho sempre avuto le idee chiare sui miei obbietti, volevo fare il fisioterapista e giocare a calcio», e così è stato. La sua carriera calcistica lo ha portato a giocare prima all'Altavilla, poi al Montecchio, dove ha vinto il campionato di promozione, per poi approdare alla società dell'Alte Ceccato, dove oggi ricopre il ruolo di difensore ormai da sei anni. La società per lui è "la sua seconda casa" spiegando come sia un luogo invidiabile da molti e che lui ha avuto la fortuna di respirare a pieni polmoni da molti anni.

«La frase motivazionale che mi ripeto spesso è che la squadra viene prima del singolo», spiega Fantin, raccontando come per lui venga prima di tutto il bene della squadra, spingendo il gruppo a dare il meglio, ad ogni partita "senza il gruppo non sei nessuno" continua. Fuori dal campo si descrive come una persona calma e razionale, dentro al campo invece la passione lo fa essere più istintivo. «L'importante è remare tutti insieme verso la vittoria» questo è il punto fondamentale per Fantin che non vuole lasciarsi sfuggire la possibilità di vincere il campionato di questa stagione, insieme ai compagni di sempre che con lui, ci credono ogni giorno. Per lui sono passati anni dai tempi dell'asilo in cui indossava camicetta e jeans, però la passione e lo spirito di squadra non lo hanno mai abbandonato e lo accompagnano ancora oggi indossando però, con orgoglio, i colori giallo rossi con la sua Alte ancora in corsa per la promozione.