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Pallone di bronzo

Capitan Grigolato, una vita a Cornedo. La bandiera ora sogna un palazzetto più grande

di Nicola Ciatti
Cornedo, Thomas Grigolato
Cornedo, Thomas Grigolato
Cornedo, Thomas Grigolato
Cornedo, Thomas Grigolato

Si dice che nel calcio moderno non ci sia più spazio per le bandiere. Non è d'accordo con questa affermazione Thomas Grigolato, giocatore e capitano del Cornedo (Serie A2 Girone A), che eccezion fatta per una breve parentesi all'estero per motivi di studio, ha sempre giocato con i colori bluamaranto. «Mi sono avvicinato al futsal a 5 anni -spiega- quando ancora in pochi lo conoscevano. E da allora me ne sono innamorato. Ho compiuto un percorso entusiasmante, ma allo stesso tempo ricco di molti sacrifici. Dalle giovanili fino alla prima squadra. Dalla C2 alla Serie A2, passando per esperienze con le rappresentative venete e con la Nazionale Under 17 e Under 21, e con delle parentesi da allenatore nelle giovanili arrivando anche in semifinale di Coppa Italia U19 e ai quarti finale scudetto».

Per Grigolato di fatto una vita in bluamaranto, dai Piccoli Amici fino alla prima squadra, eccezion fatta per una breve parentesi spagnola per motivi di studio, che lo porta ad essere una vera bandiera di questo club: «Mi piace pensare che nel mondo dello sport ci siano figure così. Essendo da sempre in questa società mi piace pensare di essere un esempio per i più piccoli. Io cerco sempre di dare il massimo e portare più in alto possibile il nome del club». Il Cornedo è tornato in Serie A2 dopo 17 anni: a quei tempi Grigolato giocava nei Pulcini, e sognava un giorno di emulare i suoi idoli. E ci è riuscito: «È bello pensare che prima tifavo dalla tribuna, ed ora sono arrivato a dare il mio contributo in campo. Partendo dalla C2 fino a qui. Per me è stata una cavalcata incredibile. Ogni partita mi rivedo in tutti i bambini del settore giovanile che vengono a tifarci. L'obbiettivo è quello di continuare a far crescere questa squadra e questa società portandola più in alto possibile». Per Grigolato l'orgoglio è doppio essendo il capitano di questa squadra, e soprattutto un esempio per i più giovani: «I ragazzi che sono in prima squadra (Cailotto, Zini, Tozzi, Pretto, Ongaro e tutti gli altri...) sono dei veri talenti e hanno compiuto un percorso simile al mio. Ho avuto la fortuna di allenarli e ho cercato di trasmettere loro cosa significa "Cornedo". Diciamo che quando da piccolo entri in questa realtà, respiri quell'aria che ti fa capire da solo cosa significa indossare questa maglia e giocare per questa gente».

Grigolato è un difensore centrale classe 1997, ha 27 anni, ma guarda già avanti perché il dna da tecnico ce l'ha sempre avuto, fin da piccolo: «Al futuro per ora non penso, cerco dare il massimo ogni giorno. Ma sono innamorato di questo sport e chissà che non mi possa riservare anche un domani da allenatore». Cornedo è una realtà che vive di futsal, e che segue ogni squadra giovanile come fosse una prima squadra. «C'è una passione pazzesca. Basti immaginare che anche molti avversari mi dicono che amano giocare con il calore che si trova a Cornedo. Anche per le giovanili, ci sono sempre tante persone al palazzetto. Purtroppo, molte persone non vengono perché i posti a sedere si esauriscono presto, quindi speriamo di poter avere presto una nuova struttura che ci permetta di ospitare più persone».