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Pallone di bronzo

Tutta la "Kunka" si muove E ora Zenari sogna la vittoria

di Stefano Angonese
L'ambiente di Treschè spinge il difensore nella scalata alla classifica del contest del GdV E lui ha pensato a un "ticket" vincente: nella scheda un voto anche per l'allenatore Renon
Classe 1996 Andrea Zenari indossa la maglia del Treschè da sei stagioni
Classe 1996 Andrea Zenari indossa la maglia del Treschè da sei stagioni
Classe 1996 Andrea Zenari indossa la maglia del Treschè da sei stagioni
Classe 1996 Andrea Zenari indossa la maglia del Treschè da sei stagioni

Una scheda per due. Lo schema è semplice: vai in edicola, acquisti il GdV, la ritagli, la consegni ad Andrea Zenari, difensore del Tresché Conca e primo destinatario del voto, e lui, oltre al suo nome, aggiunge quello del suo allenatore, Riccardo Renon. «Mi è sembrato naturale farlo. Con lui si è instaurato da subito un bel rapporto; mi ha dato fiducia in questa stagione, tra l'altro la prima che sono riuscito a disputare con continuità, senza il tormento degli infortuni alle caviglie».

Una squadra per raccogliere tagliandi

Al lavoro per raccogliere i tagliandi viene schierata una piccola squadra composta dai futuri suoceri, particolarmente attivi, dai genitori, dalla fidanzata Marta e dagli amici della "Kunka". «Tutto è nato quasi per scherzo, ora però sta diventando una "cosa seria". A fine concorso sicuramente organizzerò un aperitivo con tutti quelli che mi stanno aiutando». E dallo spogliatoio della "Bombonera" rilanciano con una battuta: "se vinci il Pallone di Bronzo scatta il rinnovo automatico".

Fedelissimo da sei stagioni

C'è però un dettaglio non esattamente trascurabile visto che Zenari, ormai da sei stagioni pendolare sulla fascia destra della formazione altopianese, al termine di questo campionato potrebbe anche decidere di chiudere con il calcio. «Ci sto pensando - ammette il classe 1996 - perché mi piacerebbe dedicare maggior tempo ad altre passioni che sto coltivando negli ultimi anni come l'arrampicata sportiva, lo sci, il padel e il tennis. Vedremo». A prescindere dalla decisione finale, il Treschè Conca per lui è e sarà sempre "més que un club" (più di una squadra). «Augurerei a qualsiasi giocatore di vivere un'esperienza come questa. Credetemi, c'è un ambiente difficile da descrivere. Sono arrivato qui grazie ad alcuni amici e a mio fratello maggiore Nicola, che ha indossato la maglia gialloblù per un paio di stagioni, anche se non abbiamo mai giocato insieme, in pratica è uscito lui e sono entrato io».

La sua carriera

Nel suo percorso (Caltrano, Schio, Summania, con cui vince il campionato provinciale Allievi bissato l'anno seguente stavolta con l'Alto Astico Cogollo, di nuovo Summania e Thiene) qualche gol lo ha realizzato, ma in prima squadra non gli è ancora capitato. D'altra parte, le sue caratteristiche sono altre: «Correre, spingere sulla corsia di mia competenza e fornire assist ai compagni.

Alessandro Nesta il suo idolo

Il mio idolo è stato Alessandro Nesta e da buon milanista ora mi rivedo un po' in Davide Calabria». Di sicuro in questa stagione è stato il più tranquillo della linea difensiva altopianese, zavorrata spesso dai cartellini che fioccano copiosi. «In campo non mi risparmio, ma non rimedio tanti "gialli" e in carriera sono stato espulso solo una volta, a livello giovanile». Impiegato nell'ufficio tecnico di un'azienda, oltre a praticare vari sport, Zenari ama viaggiare ("l'ultima vacanza con Marta è stata la migliore, abbiamo visitato Istanbul e la Cappadocia"), provare cibi e cucine diverse ("ma non mi ispirano certo grilli e cavallette") e la musica. «Ascolto di tutto e a tempo perso mi diverto a fare il d.j. per gli amici. Nella mia playlist non mancano mai i Coldplay che a giugno ascolterò a S. Siro». E allora Viva la vida.