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Pallone d'oro

Tadiotto, non solo Aurora: «A San Siro pura emozione»

di Felice Busato
Il giocatore tutta corsa e generosità della Veca Rivereel giocò in finale a Milano con la rappresentativa regionale: «In campo alla Scala è il sogno di ogni giocatore»
Il centrocampista di Pojana Giovanni Tadiotto è uno dei leader della Veca Rivereel allenata da Maino
Il centrocampista di Pojana Giovanni Tadiotto è uno dei leader della Veca Rivereel allenata da Maino
Il centrocampista di Pojana Giovanni Tadiotto è uno dei leader della Veca Rivereel allenata da Maino
Il centrocampista di Pojana Giovanni Tadiotto è uno dei leader della Veca Rivereel allenata da Maino

Fa della grande generosità lottando tenacemente su ogni pallone, la sua principale caratteristica Giovanni Tadiotto, centrocampista pojanese classe '96 approdato quest' anno all'Aurora Veca Rivereel e candidato al pallone d'oro. Un ritorno nel vicentino il suo dopo essere cresciuto nel settore giovanile del Lonigo disputando poi diversi campionati nel veronese iniziando tra gli juniores nazionali della Sambonifacese (con debutto in serie D). Un periodo in cui visse nel 2015 con la rappresentativa regionale di categoria guidata da Andrea Basso l'esperienza nel torneo delle Regioni disputando il secondo tempo della finale contro Lombardia nientemeno che allo stadio San Siro di Milano.

Alla Scala

«È stata un'emozione unica giocare alla "Scala del calcio' che rappresenta il sogno di ogni calciatore, un momento che non dimenticherò mai, anche se perdemmo per 2-1» ricorda Giovanni Tadiotto. Inizia poi la sua lunga trafila in Eccellenza tra Sambonifacese, Ambrosiana arrivando al settimo posto e il quinquennio alla Belfiorese dove è rimasto fino allo scorso anno con due brevi parentesi al S. Martino Speme e al S.Giovanni Lupatoto e una lavorativa di tre mesi negli USA. «Decisi di affrontare un'esperienza al parco nazionale di Yellowstone nel Montana per affinare l'inglese, gli Stati d'Uniti sono un paese affascinante dove era già stato in vacanza con la famiglia», ricorda Giovanni.

Ora la scelta di scendere in Promozione nell'Aurora Veca Rivereel

«Avevo il desiderio di avvicinarmi a casa per concentrarmi meglio sul master in 'General manager and digitil innovation' che sto seguendo al Cuoa di Altavilla dopo aver conseguito lo scorso giugno la laurea in scienze politiche. Ad Albettone ho trovato un bell'ambiente che ti mette a tuo agio e già conosciuto cinque anni fa da mio fratello maggiore Mariano, centrocampista di costruzione».

C'è la doppia sfida dei playout contro il Dueville

«Un epilogo reso inevitabile dalla sconfitta patita nella sfida alla penultima giornata in casa del Montebello e cui eravamo ormai preparati mentalmente da due settimane. Saranno due gare molto difficili in quanto troveremo una squadra di qualità specie in attacco, ma se giocheremo con compattezza come abbiamo fatto nell'ultima gara contro il Chiampo sono ben fiducioso sulla salvezza. Purtroppo abbiamo pagato un girone d'andata difficile e l'avvento a dicembre del nuovo mister Francesco Maino ci ha trasmesso maggior fiducia e cattiveria invertendo la rotta nel girone di ritorno». Nella vita di tutti i giorni è sempre pronto allo scherzo: «Estroverso, ma d'animo buono che non si tira mai indietro quando c'è da dare la disponibilità, un po' come quando gioco ispirandomi un po' a Gattuso», sottolinea tradendo la sua simpatia per i colori rossoneri trasmessagli da papà Claudio, che fu un tenace centrocampista nella Spes Pojana, «anche se prima viene il Vicenza».