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Pallone d'Oro

Stagione delle prime volte: Mattia Faccin e il sogno Azzurra

di Chiara Ferrante
Il centrocampista classe 2004 ha indossato per la prima volta la casacca del Maglio e ha esordito nel "calcio dei grandi". E la società lo ha candidato al Pallone d'oro
Mattia Faccin è il giovane centrocampista dell'Azzurra Maglio
Mattia Faccin è il giovane centrocampista dell'Azzurra Maglio
Mattia Faccin è il giovane centrocampista dell'Azzurra Maglio
Mattia Faccin è il giovane centrocampista dell'Azzurra Maglio

La stagione delle prime volte. È con questo titolo che potremmo descrivere il campionato 22/23 di Mattia Faccin, centrocampista classe 2004 dell'Azzurra Maglio. Per lui, infatti, è il primo anno che veste la maglia biancazzurra, è il primo anno che milita in prima squadra ed è il primo anno che viene candidato al Pallone d'Oro. «Sono contento e avrò sempre un ricordo positivo di questa annata».

I primi passi

Originario di Valdagno, Mattia Faccin muove i primi passi nel Ponte dei Nori. «Ho cominciato a 8 anni spinto dalla passione da sempre vissuta in famiglia. Sono nato all'interno di una famiglia in cui la passione per il calcio era già radicata - rivela - e la maggior parte dei miei parenti ha praticato questo sport. Tutti tifosissimi del Milan. Dopo gli inizi sono passato al Cornedo dove sono rimasto due anni. Poi Valdagno, dove ho disputato il primo torneo regionale, Schio per tre anni e quest'anno l'esperienza all'Azzurra Maglio in Prima categoria».

Il debutto tra i grandi

E proprio all'Azzurra quindi arriva il debutto tra i grandi. «Volevo mettermi in gioco. Ero sempre rimasto nel settore giovanile prima di quest'anno. Sono arrivato in prestito e mi sono trovato subito bene con tutto il gruppo. I ragazzi sono molto amichevoli - prosegue - ce la mettono sempre tutta in campo dando il massimo. Così come l'allenatore. Posso dire che in questo primo anno di esperienza mi sono trovato benissimo con tutto il contesto della società. Mi dispiace che la stagione non sia andata come speravamo perché siamo retrocessi però mi sono trovato molto bene e avrò sempre un ricordo positivo dell'annata».

La candidatura

Una stagione che, oltre all'esordio in prima squadra, lo ha visto esordire anche tra i candidati al Pallone d'Oro. «Sono contento che la società mi abbia nominato. Significa che sono stati capiti i miei valori e soprattutto la passione e l'impegno che ci ho messo. Onorato che questo aspetto sia arrivato a persone più grandi di me che mi conoscono soltanto da un anno».«Ovviamente relazionarsi all'interno dello spogliatoio è stato diverso - prosegue Faccin nel racconto del passaggio tra giovanili e prima squadra - trovi compagni che hanno anche 10-12 anni in più. Ho trovato un gruppo già formato, insieme da tanti anni, che mi ha accolto benissimo. Ci ho messo un po' ad inizio stagione ad adattarmi ai ritmi diversi, la differenza sta soprattutto nell'intensità e nello sforzo fisico. All'interno del settore giovanile c'è un calcio che prevede ritmi più bassi. Dopo i primi mesi di adattamento e ambientamento, però, mi sono trovato sempre bene. Il gruppo mi ha supportato e aiutato a migliorarmi e a crescere su alcuni aspetti».

Il liceale

Studente al liceo scientifico, dopo gli esami di maturità il desiderio del giovane centrocampista è quello di continuare il percorso di studi all'università. «Vorrei iscrivermi a ingegneria civile ma è ancora un'idea. Con la mia famiglia stiamo valutando il modo per permettermi di continuare a giocare, qualcosa che ho sempre fatto, che sento di voler ancora fare e di averne bisogno. Il calcio è sacrificio - continua - spirito di squadra, capacità di stare in gruppo e di relazionarsi. È divertimento perché quando viene a mancare questa componente secondo me viene a mancare il senso di questo sport. È amicizia e spirito competitivo. Devi sempre avere la voglia di migliorarti in allenamento e di vincere alla domenica».

La vittoria di Schio

Il ricordo più bello finora? «Due anni fa, torneo under 16 élite, gol e vittoria dello Schio per 4 a 2 sul Camisano allo stadio De Rigo. In quella partita si è visto quello che era il nostro gruppo e proprio per il gruppo che eravamo ho questo ricordo impresso». E adesso per Mattia è il tempo di nuove sfide da affrontare.