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La storia

Canderle e l'amore rinato: «Non volevo più giocare»

di Alberto zanetti
Qualche delusione sportiva e la passione per il calcio che stava morendo ma il Cresole 80 l'ha chiamato nel campionato amatori Aics e il Tonali biancoazzurro adesso è felice

Aveva perso la passione per il calcio e sembrava che il mondo gli stesse per crollare addosso. Ma, grazie agli amatori, ha ritrovato la bussola ed è presto diventato una colonna del Cresole 80.Mirko Canderle, classe 1994, è sempre stato un profondo amante del calcio giocato, ma qualche anno fa ha attraversato un periodo buio che l'ha costretto a prendersi una pausa: «Avevo completamente perso lo stimolo di giocare, non mi divertivo più: il solo pensiero di andare ad allenamento era diventato opprimente. Per me è stata una sensazione terribile».

Canderle ha allora accettato l'invito di alcuni suoi amici e ha preso parte al campionato AICS, tra gli amatori, dove ha man mano riscoperto i valori del calcio di cui si era innamorato fin da bambino. Originario di Dueville, si è avvicinato al calcio grazie a suo padre e già intorno ai 7 anni ha preso parte ai primi allenamenti con la squadra del suo paese, di cui ha indossato la maglia fino alla categoria juniores. In seguito è stato mandato in prestito al Novoledo, dove in un primo momento ha faticato ad ambientarsi: «Avevo appena 19 anni ed era la mia prima esperienza in una squadra maggiore, ci ho messo un po' a metabolizzare le differenze con le giovanili. Per fortuna ho trovato un compagno che mi ha preso sotto la sua ala e mi ha dato molti consigli che ho applicato sia in campo che fuori. Anche adesso cerco di rivestire un ruolo simile con i miei compagni più giovani».

Trascorre poi un paio di anni al Cresole, prima di ritornare a Dueville, dove dopo un'annata complicata decide di staccare. Grazie all'atmosfera più distesa e spensierata degli amatori ritrova la motivazione e, nel 2019, quando riceve la chiamata per tornare al Cresole, non si fa pregare due volte: «Mi sono sempre trovato particolarmente bene qui a Cresole. Ciò che apprezzo maggiormente è che la società considera prima la persona e poi il calciatore: questo ci ha permesso di creare un forte legame fuori dal campo e, conseguentemente, anche sul campo».

Canderle si definisce un centrocampista "box to box": una mezzala in grado di "sdoppiarsi", cioè di svolgere differenti compiti in diverse zone del campo, in modo da creare superiorità numerica e sconvolgere i piani difensivi avversari. Preferisce la fase difensiva alla fase offensiva, ma non trema quando è chiamato a prendersi il tiro da fuori. Milanista, da piccolo era fortemente innamorato di Kakà, ma adesso si ispira a Tonali, di cui invidia la gestione di palla e la calma nei momenti cruciali. In quanto a grinta e a determinazione sul campo, tuttavia, Canderle non è secondo a nessuno e cerca di "contagiare" i suoi compagni con la sua intensità. Canderle è uno sportivo a tutto tondo: in particolare è un accanito tifoso della Ferrari, che spera di rivedere presto sul gradino più alto del podio. Nel suo tempo libero, inoltre, adora stare all'aria aperta: «Amo andare a correre, mi rilassa e mi permette di rilasciare la tensione accumulata durante il giorno». Canderle aspetta l'estate anche per le agognate ferie, che ha intenzione di trascorrere sulle spiagge della Grecia con la sua fidanzata.