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Pallone d'argento

Andreetto, un Po di gavetta per poi far ritorno al Leogra

di Edoardo Mario Francese
Importante per la sua crescita la stagione al Delta Porto Tolle. Adesso è al Giavenale ma sogna di tornare allo Schio (già presieduto dal nonno), dove gioca il fratello Gabriele
Nicolò Andreetto, centrocampista del Giavenale con il vizio del gol, è nipote e fratello d'arte
Nicolò Andreetto, centrocampista del Giavenale con il vizio del gol, è nipote e fratello d'arte
Nicolò Andreetto, centrocampista del Giavenale con il vizio del gol, è nipote e fratello d'arte
Nicolò Andreetto, centrocampista del Giavenale con il vizio del gol, è nipote e fratello d'arte

Classe 1999, di Torrebelvicino, tutto sport e passione. È Nicolò Andreetto, il primo candidato del Giavenale al pallone d'argento del GdV. È nipote e fratello d'arte: suo nonno è stato presidente delloo Schio, dove oggi gioca il fratello Gabriele e dove Nicolò spera di tornare. Intanto i due si sono riuniti sulle sponde del Leogra. Centrocampista con il vizio del gol, Andreetto jr quest'anno ha trascinato la sua squadra in più occasioni. Ma l'esperienza nel quartiere scledense è solo l'ultima, in ordine cronologico, di una carriera cominciata in tenera età.

La sua carriera

«Ho iniziato a giocare da 4/5 anni a Schio - spiega - poi sono passato al Malo con i giovanissimi, quindi sono tornato a Schio fino agli juniores». Dopo la gioventù vissuta sui campi dell'Alto Vicentino è arrivata una chiamata da più lontano, sempre in Veneto, dove Nicolò si è messo in mostra con i coetanei. «Ho fatto una stagione via da casa a Porto Tolle, è stata l'occasione per farmi una bella esperienza in una juniores nazionale». Una stagione utile dentro e fuori dal prato di calcio. «Era l'anno della quinta superiore, facevo lo scientifico. Ho vissuto prima in camera d'albergo e poi in appartamento. Ho capito come funziona stare via di casa. Un'esperienza positiva: un campionato di livello in cui ho fatto bene, mi sono allenato con una squadra di Serie D, ho visto giocatori bravi e ho conosciuto il mondo semi-professionistico».

Scontro tra fratelli

In provincia di Rovigo si è acceso lo scontro in famiglia. «Mio fratello era lì in D (in prima squadra del Delta Porto Tolle, che allora militava tra i Dilettanti, ndr). Ho giocato con lui: rientrava da un infortunio e giocava con noi juniores, è un bel ricordo che conservo, in quella partita abbiamo vinto». Dopo il periodo formativo con i più giovani è cominciato quello che lui chiama "Il giro di prime squadre". Schio per metà stagione (allora in promozione), poi in prestito a Malo, successivamente al Summania nell'anno della pandemia, quindi Valli del Pasubio (l'anno scorso, dove non ha potuto evitare la retrocessione) e ora al Giavenale (campionato conclusosi con la discesa in Seconda categoria). Lo Schio, che ne detiene il cartellino, lo sta girando in prestito a squadre amiche nel territorio, ma il suo sogno è quello di tornare nella casa madre sulle orme del nonno Elia Marcante: «Ha giocato lì ed è stato presidente per un po' di anni. È una figura a cui io e mio fratello eravamo molto legati. Per entrambi Schio è una piazza importante».

L'obiettivo

Un giorno, è «Arrivare a quei livelli lì, sarebbe un bel cerchio».Intanto, tra un allenamento e l'altro, Nicolò ha studiato e ha cominciato a lavorare. «Mi sono laureato in scienze motorie nel 2021. Oggi lavoro in una palestra come istruttore in sala e personal trainer, a Costabissara. Alleno l'Alto Academy a Marano, faccio da aiutante per bambini e ragazzi». Lo sport nel sangue, una costante imprescindibile nella sua vita. «Fin dall'inizio -conclude Andreetto - è senza alcun dubbio la passione più importante che ho. L'obiettivo è avere una vita che si basi su quello, vivere di sport».