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Il locale dell'anno

L'osteria "Dai Birbanti". Dal baccalà al messicano:«La nostra cucina fusion»

Apprezzati pure per aperitivi e per cocktail, quelli con gin i più gettonati Tra i clienti molti i turisti che vanno a visitare Fimon e tanti americani.
Dai Birbanti, Nicola Bedin e Alberto Gianello (Colorfoto)
Dai Birbanti, Nicola Bedin e Alberto Gianello (Colorfoto)
Dai Birbanti, Nicola Bedin e Alberto Gianello (Colorfoto)
Dai Birbanti, Nicola Bedin e Alberto Gianello (Colorfoto)

L'allegria di Nicola Bedin e di Alberto Gianello è contagiosa. Sono loro i titolari dell'osteria "Dai Birbanti" in strada del Tormeno. E proprio il bistrò, aperto nel 2019, è una delle location finora più votate nel contest lanciato dal GdV e intitolato "Il locale dell'anno".

I nostri lettori, infatti, lo hanno segnalato come uno dei posti migliori dove mangiare nel territorio berico. «Definirei la nostra cucina come fusion, con uno stile leggero - raccontano i due -. Abbiniamo infatti la tradizione veneta a sapori di altri Paesi. Il nostro menù ha due pagine, ma tutti i piatti sono curati e studiati. I nostri cavalli di battaglia sono i moscardini in umido, il baccalà alla vicentina, lo spezzatino di cinghiale, i bigoli con l'anitra e i piatti con il tartufo e i porcini dei nostri colli. A questo affianchiamo una piccola scelta messicana, degli hamburger gourmet e una selezione di bruschette. E ci teniamo a dire che il pane di questi ultimi piatti è panificato direttamente dal nostro cuoco, dunque non lo acquistiamo da terzi».

La decisione di tenere alla carta anche del messicano è legata al fatto che l'osteria è molto frequentata dagli americani che in zona vi lavorano e vi abitano. «Ma, essendo "Dai Birbanti" sulla strada che porta al lago di Fimon, soprattutto nei fine settimana abbiamo prenotazioni da turisti o comunque da persone da fuori città - spiega Nicola Bedin -. Pochi giorni fa, ad esempio, abbiamo servito una comitiva di dodici peruviani. La cosa bella è che hanno voluto assaggiare i classici piatti veneti. Siamo aperti tutti i giorni a parte il lunedì, da venerdì a domenica anche a pranzo. L'osteria è apprezzata per gli aperitivi e i cocktail, in questo momento quelli con il gin vanno per la maggiore. Ci piace proporre il Dolcevita, un gin botanico mediterraneo realizzato con ingredienti tutti italiani, poi ovviamente anche la tonica non dev'essere dozzinale».

I due soci, entrambi già noti nel mondo della ristorazione, hanno aperto la loro attività poco prima della pandemia. «Inizialmente è stato un bagno di sangue, ci siamo trovati a dover chiudere quasi subito con un sacco di spese da affrontare - spiegano Bedin e Gianello -. Ma se adesso siamo qui a raccontarlo significa che ce la siamo cavata. Fortunatamente il locale ha un bello spazio esterno e questo ci ha aiutato». Infine, per quanto riguarda il contest, i due raccontano: «Sapevamo che ci avrebbero votato e questa forma di riconoscimento ci rende felici. Ringraziamo i nostri clienti».

Sara Marangon