<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
GIORGIO PUIA

Un ragazzo di frontiera tra il Lane e l’azzurro

Correva il 1938 e all’epoca la città di Gorizia era parte della provincia di Udine. Nel mese di marzo in città nacque un calciatore che insieme a Enzo Bearzot, Edoardo Reja e Fabio Capello può essere considerato uno dei migliori giocatori della scuola Goriziana ; il suo nome è Giorgio Puia. Il giovane Puia mosse i primi calci nella locale società dell’Isontina e dopo poco venne acquistato dal principale società club cittadino, la Pro Gorizia. Nella squadra biancoceleste militò due stagioni. Alla fine degli anni cinquanta, la squadra del capoluogo del Friuli Venezia Giulia la Triestina mise gli occhi su di lui e Puia prese la via di Trieste. Con gli Alabardati guidati dal campione del mondo di Francia 1938 Aldo Olivieri, fece il suo esordio in serie A contro quella che successivamente sarebbe divenuta la sua squadra, il Lanerossi Vicenza, il 2 giugno 1959 allo stadio Grezar in una gara terminata a reti inviolate. Nella stagione seguente, con la Triestina appena retrocessa in serie B, collezionò 30 presenze realizzando 7 reti. Il promettente Puia venne notato dal Lanerossi Vicenza che militava in serie A, guidato dal tecnico Roberto Lerici. Divenne un giocatore biancorosso nella stagione 1960-61. Nei tre anni in cui fu a Vicenza in squadra militavano fortissimi giocatori stranieri come l’argentino Santiago Vernazza detto “Ghito”, l’olandese Piet Kruivert , lo jugoslavo Bora Kostic (bandiera della Stella Rossa di Belgrado e oro con la nazionale Jugoslava alle Olimpiadi di Roma 1960) e il bomber brasiliano Luis Vinicio. Insieme a loro lo storico capitano del Lane, Giulio Savoini, e notevoli giocatori che hanno lasciato un segno indelebile in biancorosso come Luigi “Gigi” Menti, Sergio Campana, Giorgio De Marchi, Amedeo Stenti e Giovanni Battista Zoppelletto. Presidente del sodalizio berico era l’industriale Pietro Maltauro. In questo clima il giovane Puia arrivò all’ombra dello stadio Romeo Menti e si consacrò nel mondo del calcio nazionale e internazionale. Nella prima stagione in biancorosso collezionò 27 presenze e realizzo 6 reti; le più pesanti furono quelle segnate a Firenze contro la Fiorentina e a Lecco, che valsero la vittoria in trasferta per il Lane. A fine campionato il Lanerossi scriverà una pagina di storia conquistando la Coppa dell’amicizia Benelux che si disputava tra squadre del centro Europa vincendo in finale al Menti (dopo aver eliminato il Feyenoord) il Psv Eindhoven per 2-1 grazie alla doppietta di Renzo Cappellaro. Nella seconda stagione nelle fila del Lane collezionò 22 presenze realizzando 3 reti contro l’Inter di Mario Corso e Sandro Mazzola e il Torino dello scozzese Denis Law: la prima partita persa, la seconda pareggiata. L’ultima stagione, quella della consacrazione, fu nel campionato 1962-63. Lerici se n’era andato ed era arrivato a dirigere la panchina del Lanerossi Manlio Scopigno detto “il filosofo” che nel 1970 vinse lo scudetto con il Cagliari. In quel campionato si contarono 32 presenze di Puia e 10 reti. Fu il miglior marcatore stagionale: la rete più importante fu a Roma il 28 ottobre 1962 quando davanti a 40.000 spettatori allo stadio Olimpico al 14’ del primo tempo battè il portiere Ginulfi e regalò al Lanerossi la vittoria in trasferta. Quel 1962 per Puia fu magico in quanto le sue doti non passarono inosservate al selezionatore della nazionale Edmondo Fabbri che lo convocò. Di fatto fu il secondo giocatore del Vicenza ad essere convocato finchè militava in maglia biancorossa: il primo fu Mario David. L’11 novembre 1962 esordi al Prater di Vienna con l’Italia giocò il 27 marzo 1963 un incontro per le qualificazioni europee a Istanbul contro la Turchia. Ormai il giovane Puia era diventato oggetto del desiderio di molte squadre e alla fine del campionato lasciò il Lanerossi. In città aveva anche conosciuto la moglie, la signora Franca e con la famiglia prese la direzione di Torino, sponda granata, dove giocò per 9 anni , trovando come compagni di squadra il suo concittadino Enzo Bearzot e come allenatore un altro giuliano come lui Nereo Rocco e vincendo due coppe Italia. Nel 1972 a Torino appese le scarpe al chiodo e si stabilì in città. Giorgio Puia andò anche al Mondiale di Messico 1970. Dopo le prime due chiamate in Nazionale quando era giocatore del Lanerossi alla fine degli anni sessanta venne richiamato dal ct Ferruccio Valcareggi. Disputò cinque partite ,due valide per le qualificazioni contro Galles e Germania Est, che gli valsero al convocazione al Mondiale di Messico 1970. Partì insieme a Mazzola, Riva, Rivera e Zoff. In Messico gli azzurri giunsero secondi. E in quell’argento c’è anche un po’ di storia del Lanerossi con Ferruccio Valcareggi e Giorgio Puia, un ragazzo di Gorizia che da Vicenza prese la strada per il grande calcio.

Lane 120 continua. Nei prossimi giorni nuove storie e personaggi che hanno scritto la storia del club biancorosso.