<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
LE CRONACHE DELLE RADIO VICENTINE

Telefoni fissi e balconi Le imprese degli inviati

Lo studio di Radio Star, una delle prime emittenti a trasmettere le cronache del Real Vicenza
Lo studio di Radio Star, una delle prime emittenti a trasmettere le cronache del Real Vicenza
Lo studio di Radio Star, una delle prime emittenti a trasmettere le cronache del Real Vicenza
Lo studio di Radio Star, una delle prime emittenti a trasmettere le cronache del Real Vicenza

Altro che internet, o cellulari, o postazioni in tribuna stampa: questa è una storia di ponti radio clandestini, telefoni fissi, cavi, batterie, walkie-talkie. Ovvero, di come le gesta del Real Vicenza venivano narrate in diretta dalle emittenti locali, le “radio libere” degli anni Settanta. I l problema erano le trasferte. Ma partiamo dal Menti: il primo esperimento l’effettuò la neonata Vicenza Radiostar il 12 settembre 1976, incontro di Coppa Italia finito 3-1 per i biancorossi contro il Modena; artefici del collegamento furono Maurizio Cavalieri e Alberto Cerioni: uno stava in tribuna e, a ogni azione degna di nota, correva giù dalla scala per spiegarla (cioè gridarla) all’altro che, utilizzando il telefono a gettoni del bar sottostante, veniva messo in onda da studio e la raccontava agli ascoltatori. Un po’ alla volta gli strumenti si affinarono ma, come detto, altro era andarsene in giro alla ventura per l’Italia. In buona sostanza, gli “inviati” arrivavano al mattino nella città che ospitava il match e, attorno allo stadio, si mettevano alla ricerca d’una famiglia disposta a cedere l’apparecchio casalingo, da allacciare a un ponte radio attivato sugli spalti. Chi stava nell’appartamento, ovviamente, nulla vedeva della partita, mentre chi la seguiva e la commentava, spesso, si mimetizzava tra i tifosi del Lane. Ma si utilizzarono pure balconi, finestre, terrazze all’ultimo piano. In anni successivi, le prese telefoniche nei settori destinati ai giornalisti cominciarono a essere concessi, e una delle “voci” nostrane più popolari diventò Renzo Giuntini. Memorabile fu il suo 9 novembre 1980 a Monza quando, annunciando il pareggio (2-2) acciuffato in extremis dal Vicenza in un match assai spigoloso e male arbitrato, proruppe tre volte nell’urlo “Giustizia è fatta!” che provocò, come scrissero i cronisti, “tafferugli in tribuna stampa”. Oltre a Radiostar, anche Radio Vicenza International presto si attrezzò per le dirette, e tutti quei megahertz furono la palestra professionale dai cui microfoni crebbero Renzo Stella o Alberta Mantovani, Mike Flanigan e Vito Trapani che poi sarebbero divenuti gli speaker del Menti, o Luca Ancetti, Gianni Poggi e Mauro Dalla Pozza, che avrebbero avviato l’era televisiva a TvA, o ancora Gianni Grazioli, futuro direttore dell’Associazione Calciatori e coordinatore della FIGC. Mentre, tra i tecnici-pionieri, una menzione d’onore spetta a Sandro Minchio e Toni Zuffellato.A.S.

A.S.