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LE REAZIONI DELL’EPOCA

Sul campo di Borgo Casale sfuma il sogno tricolore

Mario Pedrina
Mario Pedrina
Mario Pedrina
Mario Pedrina

Vi ricordate le paginate di giornale che hanno preceduto la finale di ritorno di Coppa Italia contro il Napoli o la semifinale con il Chelsea a Londra? Sfogliando gli archivi dell'epoca, si scopre invece che il Giornale di Vicenza (e la Provincia) dedicarono solo poche righe in vista dell'evento, che venne presentato così il giorno stesso: "Ricordiamo che oggi avrà luogo alle 17 nel campo di Borgo Casale la tanto attesa partita di foot-ball tra la nostra Associazione del Calcio e la Pro Vercelli...". Era il 18 giugno 1911. IL RESOCONTO. Ben più dettagliato, invece, il resoconto di martedì 20 giugno, visto che i quotidiani non uscirono il lunedì, sotto un titolo peraltro del tutto generalista (Pro Vercelli batte Ac Vicenza con 2 goals a 1)... Dopo un lungo preludio sul cammino degli avversari, ecco come venne celebrata la prova dei biancorossi: "Però la squadra vicentina era preparata e agguerrita e aveva imparato a difendersi e per poco i bianchi vercellesi scesi nel nostro campo fra il tumultuare dei nostri cuori e l'incitamento del nostro pubblico, non videro spezzarsi la lunga catena delle loro vittorie. Fu un fenomeno di indescrivibile entusiasmo quello in cui si vide la rete vercellese per prima oltrepassata da uno dei nostri e sembrò allora che i bianchi dovessero cedere ed è in grazia di quel momento, di quell'attimo di incertezza dei campioni d'Italia che i nostri giovani campioni devono essere oggi tenuti nella nostra considerazione. Oggi in una battaglia degna del loro nome e del loro passato abbiano le nostre sincere congratulazioni. Bravi davvero!". LE AZIONI. Ed ecco come furono descritte le azioni dei tre gol: "Al 31. minuto i nostri, dopo molti attacchi ben condotti sotto la rete vercellese riescono a segnare il primo punto per merito di Ciscato. Un frenetico applauso saluta il primo successo dei nostri e una tenue speranza si fa strada in noi. Sapranno i nostri resistere davanti alla forza dei campioni d'italia – ci domandiamo". E infatti, poco dopo... "La fine della prima ripresa già s'avvicina, manca un solo minuto, i bianchi sono alla riscossa, il pubblico è in ansia, la nostra seconda linea è oltrepassata (si noti il linguaggio bellico, ndr), i nostri terzini sono impossibilitati a rompere l'attacco, un attimo di rilassamento e Vercelli pareggia (con Ferraro, ndr)". Tessute le lodi dei fratelli Tonini, di Pedrina, Botticelli, Ciscato, dei difensori Ghiselli, Capitanio e Vallesella, del portiere Tessari, al secondo tempo ed alla rete della vittoria ospite vengono riservate solo poche righe, come se si trattasse di una conseguenza ineluttabile... "La nostra difesa si deve impegnare a fondo, più volte la nostra rete è in pericolo, Tessari salva continuamente ma non può evitare che in un momento di indecisione la nostra porta venga penetrata per la seconda volta (da Piacco, ndr). L'attacco vercellese si fa ora insistente, Vallesella e Pozzi sono meravigliosi ed è in grazia loro se la nostra porta è salva dalle più critiche situazioni.. Verso la fine il giuoco accenna a diventare violento e l'arbitro allontana due giuocatori". Alla fine, dopo aver ricordato il ruolino di marcia dei piemontesi, il cronista rende l'onore delle armi ai biancorossi: "... Ne risulterebbe logicamente che la nostra squadra contro quella vercellese non si è certamente dimostrata inferiore alle altre dell'Alta Italia. Questo, come abbiamo detto, se guardiamo il match dal lato numerico dei punti segnati; guardando invece da quello tecnico del gioco non possiamo fare a meno di osservare che i nostri sono ancora notevolmente inferiori agli avversari di oggi, ma non certamente quanto avremmo potuto supporre alla vigilia della gara". IL PUBBLICO. Il giorno successivo Il Berico aggiunge un dato storico: "Malgrado le elezioni amministrative, un pubblico numeroso ed elegante accorreva domenica nel bel campo dell'Associazione del Calcio per assistere all'interessante incontro della nostra squadra con la Pro Vercelli e per ammirare i valenti campioni italiani"...A.LAZ.

A.LAZ.