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ELEGANZA IN CAMPO

Si gioca in giacca e camicia

Il Vicenza a Campo Marzo il 13 settembre 1908
Il Vicenza a Campo Marzo il 13 settembre 1908
Il Vicenza a Campo Marzo il 13 settembre 1908
Il Vicenza a Campo Marzo il 13 settembre 1908

La maglia biancorossa non era biancorossa. Se ci pensi ti viene un colpo al cuore. In pochi lo sanno ma la primissima casacca del Vicenza era anche cromaticamente diversa da quella attuale. Lo Statuto dell’Associazione Calcio Vicenza prevedeva infatti che la divisa ufficiale fosse composta da una camicia dalle sottilissime striscioline bianco granata, calzoncini e calzettoni neri. Solo il 3 giugno 1904 ci fu il cambiamento; in un articolo de La Nazione di Firenze in cui si racconta di una gara disputata contro la Andrea Doria di Genova (per le finali dei campionati della Federazione Ginnastica) è scritto che la squadra scese in campo - per usare il linguaggio del tempo – con il seguente “costume”: camicia a righe bianche e rosse con calzoni e calze nere. Solo con il passare degli anni le maglie cominciarono a fornire l’identità alle squadre che le indossavano; tanto che gli stessi giornali dell’epoca identificavano proprio con i colori le diverse compagini. Le cronache de La Provincia di Vicenza del 1905 raccontano di una partita in cui il Vicenza, per la prima volta, venne individuata come la squadra biancorossa, mentre la società Ginnastica e Scherma Cesarano di Padova come la compagine. In Italia le altre società identificate con i colori sociali erano Casale Monferrato e Pro- Vercelli: i primi erano i nerostellati per la casacca nera con stella bianca sul petto; i secondi i bianchi di Vercelli. Proprio in onore alla Pro Vercelli la prima maglia indossata dalla nazionale italiana nell'esordio era di colore bianco. Viste con gli occhi di oggi, le divise sembravano tutt’altro che indumenti idonei alla pratica sportiva. La camicia aveva il colletto, i bottoni e le maniche lunghe e veniva realizzata con tessuti come la lana e il cotone. I pantaloni coprivano le ginocchia almeno fino al 1904 quando, prima fra tutte, la federazione calcistica inglese abbandonò la sua regola sui pantaloncini alla “zuava”. Qualche giocatore, più per comodità che per vezzo, apportò poi modifiche alla divisa, usando i laccetti o i bottoni nello scollo. Dopo il 1905, per qualche uscita, il Vicenza tornò ad utilizzate le prime maglie bianco e granata, le stesse impiegate nell’anno della fondazione, forse a causa dell’impossibilità di acquistare divise nuove. Nel 1907, per la prima volta, vennero usati i pantaloncini di colore bianco e sulle maglie comparve lo stemma cittadino. Vi rimase fino al 1910 quando tornarono ad essere impiegati i calzoni neri e, soprattutto, sulle maglie le strisce biancorosse diventarono più ampie, simili a quelle attuali. La vera rivoluzione della casacca del Vicenza ci fu nel 1912: per la prima volta era bianca con banda orizzontale rossa e stemma cittadino; rimase in uso fino alla fine degli anni 20 con diverse varianti. Fino al 1909 il portiere indossava la stessa maglia degli altri giocatori; poi, anche per consentire al direttore di gara di distinguerlo dagli altri componenti, cominciò ad utilizzare una casacca differente, nera o grigia. Si trattava per lo più di maglie di lana più pesanti di quelle degli altri giocatori, proprio per consentire di ripararsi dalle temperature più rigide. Le divise erano realizzate a mano in sartoria o dalle magliaie; qualche società (non il Vicenza) decise di importarle dall’Inghilterra che era all’avanguardia nella creazione di indumenti da calcio.