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LE RAGAZZE DEL CANESTRO

Sette scudetti e cinque Coppe campioni Il lungo decennio dorato dell’As Vicenza

Sette scudetti consecutivi, cinque Coppe dei campioni(di cui quattro di fila) ed una Coppa Ronchetti: è il decennio d’oro dell’As Vicenza. La serie inizia con il primo tricolore vincendo a Torino, gara-tre della finale contro l’Accorsi 80-71. Nel torneo precedente le beriche avevano fallito l’ultimo assalto perdendo la “bella” contro la Pagnossin Treviso per due soli punti (56-58). In panchina Franco Giuliani, sul parquet le esperte Wanda Sandon e Lidia Gorlin ad affiancare le giovani Valentina Peruzzo, Mara Fullin, Catarina Pollini, Serena Stanzani e Federica Sbrissa, unite alla prima straniera, la canadese Kris Kirchner. Direttore sportivo Roberto Pellizzaro, cui succederà Francesco Alvisi. Nella stagione successiva arriva in panchina dalla maschile Piero Pasini, che guida lo Zolu alla storica vittoria della prima Coppa dei Campioni, battendo in finale a Mestre l’Agon Dusseldorf 76-67. Poco dopo arriva anche il secondo scudetto, superando 65-62 la Gbc Milano a Cinisello Balsamo.

Una doppia impresa che non riesce la stagione successiva a Roberto Galli, il quale vince il terzo tricolore ancora ai danni della Gbc Milano, ma perde la finale di Coppa dei Campioni a Budapest contro il Levski Sofia 82-77. La svolta arriva nell’estate successiva, quando il patron Antonio Concato ingaggia Aldo Corno, che arricchirà la bacheca con altri quattro scudetti ed altrettante Coppe dei Campioni prima con il marchio Fiorella e poi con quello Primigi, rispettivamente contro le russe del Daugawa Riga della Semionova a Viterbo 63-55, ancora ai danni delle tedesche del Dusseldorf (71-57 a Milano) e due volte superando la fortissima Dinamo Novosibirks a Salonicco (86-73) e a Dusseldorf (70-64), mentre in campionato la vittima designata è quasi sempre Milano. Sul parquet brilla la squadra forse più forte di tutti i tempi, con Lidia Gorlin in regia, Valentina Peruzzo guardia, Mara Fullin all’ala, Catarina Pollini e Janice Lawrence sottocanestro, senza scordare le seconde straniere di Coppa come Bev Smith, Lacey ed Edwards. Il ritiro di Lidia Gorlin e la decisione di Cata Pollini di provare l’esperienza nella Ncaa in Texas indeboliscono la corazzata berica, che perde la finale di Coppa a Firenze contro il Tuzla 74-70 ed esce ai quarti nei playoff ad Ancona nonostante il ritorno di Bev Smith. Nell’estate del 1989 il presidente Mario Zoppelletto esce di scena. Cata Pollini (rientrata dagli Usa) viene ceduta al Cesena, Mara Fullin e la giovane Renata Salvestrini alla Comense. Si evita il fallimento perché Antonio Concato convince Corno a rimanere, rientra per un’ultima stagione dalla maternità Lidia Gorlin ed arriva come nuovo sponsor l’Estel. La squadra arriva in semifinale playoff per uscire ai quarti la stagione seguente. Nell’estate del 1991 Aldo Corno cede alle lusinghe di Como: ne raccoglie l’eredità il vice Renato Nani, che vince la Coppa Ronchetti con il marchio Adl dopo la doppia finale contro Priolo. Capitana è Valentina Peruzzo, unica superstite del primo scudetto nel 1982.

Andrea Lazzari