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LE SFIDE CON LE SQUADRE ISTRIANE

Pola, Fiume e le altre

L’Istria e la Dalmazia erano passate all’Italia dopo la fine del primo conflitto mondiale e quindi anche la città di Fiume. Proprio qui c’erano molti sodalizi sportivi e calcistici che nel periodo che va dal 1918 al 1943 furono anche avversari del Vicenza e di altre compagini della provincia come lo Schio, il Marzotto Valdagno, il Thiene, il Bassano e il Lonigo; queste squadre negli anni ’30 militavano in serie C. Nella città quarnarina di Fiume (oggi Rijeka in Croazia) oltre ai bianconeri dell’Olympia Fiume c’erano altre due importanti formazioni calcistiche: i giallo amaranto del Gloria Fiume e i verdi del Fiume Club Sportivo. Altra squadra minore era la Leonida Fiume dove crebbe calcisticamente Ezio Loik vincitore della Coppa Italia con il Venezia nel 1941 e campione del Grande Torino.

LA PRIMA PARTITA. Nel 1924 il Vicenza giocò per la prima volta allo stadio Littorio Borgomarina nel quartiere Cantrida di Fiume (impianto unico nel suo genere che sorge sotto ad una cava di roccia) contro l’Olympia Fiume (perdendo per 1-0 rigore realizzato da Pillepich al 18’). Nell’aprile del 1925 sfidò il Gloria Fiume perdendo per 3-0. Nel 1926 le due squadre Olympia e Gloria si fusero dando vita alla Fiumana che sino al 1945 rappresenterà i colori rosso cardinale e giallo del gonfalone con l’aquila bicefala della città di Fiume. Le sfide contro le squadre di Vicenza e provincia si disputarono in tutta la decade degli anni ’30 a partire dalla stagione 1930-31. Nell’annata 1940-41 il Lanerossi Schio e la Fiumana erano entrambe militanti nel girone A della serie C e sino all’ultima giornata si giocarono la promozione in serie B; alla fine la spuntarono i fiumani che riuscirono a vincere i due scontri diretti e conquistare la promozione. Nella stagione seguente la Fiumana si apprestava a disputare il suo ultimo campionato cadetto giocando il 7 giugno 1942 l’ultima partita della sua storia contro il Vicenza guidato da Spinato e dall’ex fiumano Quaresima lanciato verso la serie A. Quel giorno la gara terminò 1-1. Nella città di Pola (oggi Pula, in Croazia) all’ombra dell’arena romana di epoca augustea, dopo il passaggio della città al Regno d’Italia, sorse una squadra denominata Fascio Giovanni Grion Pola dai colori sociali neri e con una stella bianca sul petto come stemma. Il sodalizio era stato così chiamato in memoria del sottotenente irredentista Giovanni Grion, nato a Pola e inquadrato nel 5° Rgt Bersaglieri, caduto nei pressi di Asiago nel giugno del 1916. Oltre al Grion c’era anche un’altra squadra, l’Edera di Pola. La principale squadra cittadina divenne nel 1924 il Grion Pola frutto della fusione tra Unione Sportiva Pola e il Fascio Grion; ebbe una storia simile alla vicina Fiumana con la quale (come ricordava lo scrittore di Pola Elvino Tomasini, che nel 1981 scrisse il libro i Nero stellati del Grion Pola) vi era un accesissimo derby. La prima avversaria del Vicenza fu l’Edera che schierava tra le sue fila i fratelli Ostromann; il forte Rodolfo detto Rudi fu poi stella del Milan. Contro il Grion il 21 gennaio 1923 vi fu il primo incontro terminato con vittoria locale per 4-1 contro la squadra di Antonio Vojak poi cannoniere di Napoli e Juventus a metà degli anni ’30. Le due squadre, Vicenza e Pola, si trovarono per una stagione anche in serie B. La trasferta di solito veniva effettuata in nave. Il 29 ottobre 1939 ci fu l’ultima sfida in una gara terminata 0-0. In quegli anni vi furono anche altri confronti calcistici con squadre che oggi si trovano in territori che un tempo erano nel Regno d’Italia, situate tutte nella vecchia provincia italiana di Pola.

DALLE PARTI DI ROVIGNO. Una di queste era l’Amplea di Isola D’Istria, squadra nata in seno al dopo lavoro dei conservifici alimentari che si trovavano nella vicina Rovigno. A fine anni trenta e inizio anni quaranta disputò sei campionati consecutivi in serie C e vinse nel 1944 il torneo Alta Italia Venezia Giulia, schierando tra le sue fila il forte Giuseppe Grezar, perito nel 1949 con la squadra del Grande Torino a Superga. La squadra dai colori sociali rosso blu giocava le proprie gare allo stadio dell’Opera Dopo Lavoro di Isola D’Istria. C’era anche l’Aurora di Capodistria o Capodistriana dai colori giallo blu avversaria del Vicenza nei primi anni trenta. Isola d’Istria e Capodistria oggi si trovano in Slovenia. L’ultima avversaria degna di nota fu l’Arsa, squadra di una cittadina nelle vicinanze di Albona, Arsia, famosa più per le sue miniere di carbone e zinco che per il calcio; come l’Amplea Isola D’Istria nata da una costola del dopo lavoro aziendale dei conservifici anche l’Arsa, che aveva la maglia nero verde, nacque dal gruppo dopolavoro della “Società Anonima Carbonifera Arsa di Trieste”, con sede ad Arsia.

Lane 120 continua. Nei prossimi giorni nuove storie e personaggi che hanno scritto la storia del club biancorosso.