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GATTON GATTONI

Negli anni d'oro di Guidolin nasce la mascotte del Lane

Quando il Vicenza di Guidolin comincia a volare, trova al Menti anche una nuova generazione di tifosi: quella formata da giovani famiglie, mamme e papà che la domenica pomeriggio frequentano lo stadio portando con loro i loro figli e relativa merenda, in un'atmosfera di fresco entusiasmo. E, ad accogliere quei pargoli che spesso mostrano guance ornate di colori (atossici) biancorossi, al centro del campo sta un personaggio simpaticissimo: è Gatton Gattoni, un enorme peluche con la divisa del Lane che, prima della partita, compie il giro del terreno di gioco salutando festosamente tutti, compresi i supporter ospiti, e pazienza se quelli non sono altrettanto cordiali. Poi attenderà l'ingresso delle squadre e, nell'intervallo, riprenderà a spedire bacioni verso gli spalti. Nel 1998 arriverà fino a Londra, per la semifinale di Coppa Coppe col Chelsea, pronto a fraternizzare col leoncino in maglia "blue" che funge da simbolo del team inglese.Ma l'effigie di Gatton Gattoni inizia ben prima, in forma disegnata: nasce infatti nel campionato 1994-1995 (quello del ritorno in Serie A, guarda caso) ed è felicissima invenzione di Giuliano Caratti, patron dello studio pubblicitario cittadino Caratti & Poletto. La società calcistica sposa volentieri l'idea, sicché il nostro micione approda su manifesti, adesivi, giornali, maxi-affissioni sui portoni del Menti, spesso e volentieri associato allo slogan "Sì al Vicenza, no alla violenza". Seguirà una linea di merchandising particolarmente curata, dai cappellini tipo baseball (rossi o neri) alle sciarpe, dalle spillette alle magliette e, un po' alla volta, si arriverà anche alla realizzazione del pupazzone alto due metri e mezzo, dentro al quale s'infilerà, per dargli vita, uno dei suoi creatori, il grafico Mauro Modenese. Il debutto avviene il 12 maggio del 1996, in un piovoso Vicenza-Sampdoria finito 2-2 (pareggio dei doriani a cura di un certo Roberto Mancini). È un costume comprensibilmente... di peso, certo più agevole da indossare d'inverno che non d'estate, e al suo interno un giorno finirà, a sorpresa, pure Mimmo Di Carlo (17 maggio 1988, Vicenza-Udinese 1-3, con festa d'addio per Guidolin). Ciliegina sulla torta, per gli spostamenti, ecco pure il van dove trasportarne e conservarne la struttura, ovviamente una Gat-Mobile!Nel suo portfolio, lo Studio Caratti & Poletto con giustificato orgoglio spiega che Gatton Gattoni è stato "il primo esempio di mascotte per una squadra di calcio italiana" e, dato che da qualche stagione se ne son perse le tracce, aggiunge: "Non sarebbe bello pensare a un ritorno in campo del gatto più amato di Vicenza?". Domanda lecita. Certo è che, intanto, il suo ricordo rimane indissolubilmente legato a una stagione irripetibile. Almeno finora.