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Le salite sono sofferenza e poesia con Massignan, l'Angelo del Gavia

Si può entrare con pieno merito nella storia del ciclismo anche in virtù di un'impresa mancata. Ne sa qualcosa Imerio Massignan... Un passio indietro, sino all’8 giugno 1960: grazie all'intuizione del patron Vincenzo Torriani, nel percorso del Giro d'Italia viene inserita per la prima volta la salita del Passo Gavia, una lingua di terra di 17 chilometri con l'8 per cento di pendenza media che si arrampica fino ai 2618 metri di altezza. Si corre la ventesima tappa Trento-Bormio ed il primo a transitare sul Gavia è il 23enne vicentino di Valmarana di Altavilla Imerio Massignan, che precede di quasi 2 minuti il campione lussemburghese Charly Gaul. Da quel giorno Massignan sarà soprannominato l'”Angelo del Gavia”, anche se il suo exploit viene vanificato da tre forature che gli costano la vittoria nella frazione ed il podio del Giro (si piazza quarto dietro Anquetil, Nencini e lo stesso Gaul). Scalatore puro, soprannominato “gamba secca” per la sua caratteristica pedalata dovuta ad una gamba più corta dell'altra, appena lanciato tra i professionisti da Tullio Campagnolo, Imerio si era già messo in evidenza nel Giro del 1959, mancando il successo a Courmayer solamente a causa di una foratura (allora è destino...) a tre chilometri dal traguardo, ma chiudendo al quinto posto finale. Sempre nel 1960 Massignan debutta al Tour de France, vincendo la classifica scalatori (transitando per primo sull'Izoard), per cogliere il bis l'anno successivo. Sempre nel 1960 va segnalato il quarto posto ai Mondiali di Hohenstein, nella Germania dell'Est. Nel 1961, mentre la carovana rosa approda anche a Vicenza da Modena (si impone Adriano Zamboni), Massignan compie un'altra impresa al Tour, tagliando per primo il traguardo in salita della Tolosa-Superbàgneres sui Pirenei sotto una bufera di neve, chiudendo la competizione con il quarto posto. Nel 1962 si classifica secondo nella classifica finale del Giro alle spalle del solo francese Balmanion, che lo precede di poco meno di 4'. Celebrato nel 2017 dallo scrittore Marco Ballestracci nel libro “Imerio” (con un eloquente sottotitolo, “Romanzo di dannate fatiche”), Massignan ha 84 anni e si è ritirato da diverso tempo a Silvano d'Orba, in provincia di Alessandria. An. Laz.