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I RACCONTI

Le prime immagini e cronache biancorosse

Correva il campionato 1913-14 e il Vicenza, guidato dal professor Giulio Fasolo che in quel periodo si apprestava a disputare il campionato di Prima categoria Veneta e successivamente le finali nazionali, finiva sulla copertina a colori dello Sporti Illustrato edito da Sonzogno. Lo stemma della società appariva accanto a quelli delle altri grandi società dell’epoca come il Casale che avrebbe vinto quel campionato, e la fortissima Pro Vercelli.

STRISCE VERTICALI. Nella metà degli anni dieci del secolo scorso i biancorossi che nel frattempo avevano cambiato la camicia a strisce verticali per una maglia bianca con una grande fascia rossa con in centro lo stemma del comune di Vicenza, finirono spesso sulle pagine dei quotidiani sportivi nazionali. Fu proprio con quella maglia nuova che il Vicenza cominciò a farsi conoscere tra gli appassionati del Regno d’Italia. Sulla rivista il Football dal campionato 1913-14 era una presenza fissa. Gino Vallesella diventò subito il giocatore simbolo della squadra berica e veniva raffigurato in foto di profilo e anche in azioni di gioco quando con il suo baffo curato calciava il pallone di cuoio. Vallesella veniva anche preso di mira dalle caricature della satira presenti nel giornale quando il Vicenza perse per 16 reti a zero contro l’Inter: a lui sfortunato capitano disegnarono sedici palloni che gli piovevano addosso e lui chino a ripararsi, con il titolo quasi provocatorio e scritto come andava in voga all’epoca a metà tra l’inglese e l’italiano “la valanga dei goals sulla squadra del Vicenza”. I disegnatori invece lo disegnarono in maniera fiera quando lui si vendicò della disfatta a Vicenza contro i nerazzurri: nella caricatura era ritratto contornato dall’infuriato pubblico vicentino con tanto di bandiere e ombrelli in mano che indicava la strada dell’uscita al disperato capitano dell’Inter Virgilio Fossati disegnato chino con la testa tra le mani. Sempre tra le pagine del Football che fu il precursore dei giornali sportivi dedicati esclusivamente alla disciplina del calcio si potevano vedere anche gli speciali che il giornale faceva mandando sul luogo inviati che partivano addirittura da Milano.

L’ABITO ELEGANTE. In un servizio dettagliato successivo alla partita contro l’Inter e finita tra le polemiche si può trovare un articolo dettagliato del pareggio con tanto di foto in abito elegante del neo portiere del Vicenza Ernesto Bonavaglia (pioniere dell’aviazione Italiana), definito l’eroe del match. Ed a fianco una foto del Vicenza ritratto con alle spalle gli spogliatoi del campo di Borgo Casale e una foto dell’azione della partita e la dicitura “il Vicenza approfittando del proprio campo e del fango riesce a strappare un pareggio alla forte squadra dell’Internazionale”. Dopo la Grande guerra il Football cambiò denominazione diventando la Domenica Sportiva anticipando di più di 40 anni il nome di quello che poi sarebbe divenuto il fortunato programma televisivo. Con il ritorno alla normalità anche le pagine dei giornali tornavano a parlare solo di calcio e non più di lutti avvenuti in guerra e anche la squadra biancorossa tonò ad occupare le pagine dei giornali che offrivano servizi sempre migliori.

PRIMA PAGINA. Nel Campionato 1921-22 il Vicenza conquistava ancora più spazio nei giornali nazionali venendo ritratto in prima pagina della Stampa Sportiva in una gara giocata al campo sportivo della Cajenna di Genova contro l’Andrea Doria. E poco dopo il 22 gennaio 1922 il Vicenza veniva raffigurato in quattro foto in una gara giocata nel campo di Viale Lombardia contro il Milan: nelle foto dell’epoca veri e propri documenti storici, si può vedere come lo stadio fosse gremito e come il calcio stava per diventare un fenomeno di massa. A.LAN.

A.LAN.