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IL PERIODO STELLICAN-ENIC

Lane, il paziente inglese

Nel giugno del 1997 Stephen Julius rilevò il club biancorosso dal giudice fallimentare per conto di una società inglese, la Stellican, che a sua volta era controllata dalla finanziaria londinese Enic. Il Vicenza diventò il primo club italiano di proprietà straniera. Gli inglesi dell'Enic di fatto fecero da apripista a tutta una serie di progetti che trovano riscontro oggi nei campionati di calcio europei, con tanti club in mano a proprietà straniere. L'Enic, in particolare, aveva un sogno-obiettivo: il Menti. Sì, sempre il bellissimo stadio del Vicenza che ha fatto gola a tutti nelle varie epoche storiche del club. Lo stadio rappresentava un punto importantissimo del progetto Enic.Nell'autunno del 1997 gli inglesi illustrarono il progetto del nuovo Menti, che rimase lettera morta per il rifiuto del sindaco dell'epoca, Marino Quaresimin. L'intento dell'Enic era rifare il Menti, renderlo uno stadio di città, trasformarlo radicalmente. Per fare questo però doveva poter contare sulla collaborazione e il benestare del Comune di Vicenza, proprietario dell'immobile. Probabilmente Julius, l'intermediario scelto da Joe Lewis che era il padrone dell'Enic, si rese protagonista di alcuni errori e c'è chi, oggi, critica i modi con cui si mosse per presentare il progetto. Sta di fatto che l'amministrazione rifiutò la proposta e il Menti rimase com'era.Nessuno sa come la storia sarebbe finita se il sindaco di allora avesse accettato, fossero partiti i lavori e il Menti avesse cambiato faccia. Certo è che resta un mare di dubbi. Forse l'intento degli inglesi era davvero precorrere i tempi e anticipare quel che vediamo oggi, quantomeno riguardo allo stadio. Poi comunque l'avventura della proprietà straniera a Vicenza finì male, la fine del matrimonio arrivò in seguito a dure contestazioni dei tifosi che non erano contenti di come le cose andavano in campo. E i conti, più in generale, non tornavano. Nel 2004 il club biancorosso fu rilevato da imprenditori locali. Durante il periodo in cui il Vicenza era di proprietà degli inglesi si era a lungo parlato di un possibile "sbarco" in borsa. Si sarebbe sicuramente trattato di un passaggio di grande importanza, che avrebbe potuto modificare profondamente il futuro del club biancorosso. Ma neanche questo progetto andò in porto e Piazza Affari per il Vicenza rimase un miraggio.

Marta Benedetti