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GLI ANNI DEL LANE

La Vicenza con 43 mila abitanti

Nel 1902 Vicenza era identificata con l'appellativo di "città secondaria" inteso quanto a popolazione: il recente censimento aveva registrato 43.703 abitanti in una Vicenza che, proprio a inizio 1902, ha visto sciolto il Consiglio Comunale e l'arrivo a Palazzo Trissino del commissario regio. La crisi politico-amministrativa viene risolta con l'elezione a sindaco, dopo Paolo Sartori, del conservatore Norberto Marzotto, illustre studioso di viticoltura e, fatalità, residente nel rione di Santa Caterina: una lapide (in Contrà Chinotto) lo celebra anche come "propugnatore dell'educazione civile e morale della gioventù". (A.S.) Non solo la Grande Guerra. Diversi gli avvenimenti che hanno contrassegnato i primi due decenni del Novecento nel Vicentino. Quando sorge l'Acivi Antonio Fogazzaro ha da poco pubblicato "Piccolo mondo moderno". Nel 1905 Almerico Da Schio fa volare sopra la città l'aeronave "Italia". Il 18 maggio 1907 apre i battenti il primo cinematografo stabile di Vicenza. Tre anni più tardi il tram elettrico collega la stazione con Porta Padova. Il 23 maggio 1915 il sindaco di Vicenza Licinio Muzani annuncia l'entrata in guerra dell'Italia; il giorno successivo parte il primo colpo di cannone dal Forte Verena. Il 15 luglio viene istituita la casa del soldato d'Italia a Vicenza. Il 14 settembre la città subisce il primo bombardamento. Particolarmente tragico il 1916: 15 maggio inizia la Strafexspedition tra le montagne dell'Altopiano. Poco dopo gli austriaci conquistano Asiago ed Arsiero, costringendo i profughi a riversarsi sul capoluogo. Nel giugno del 1917 Ettore Mambretti avvia l'Operazione K. In autunno giunge la notizia della disfatta di Caporetto. In dicembre Enrico Busa perde la vita sull'Altopiano, dove ci sarà il "Natale di sangue". Il 1918 comincia con un bombardamento notturno e prosegue con l'arrivo di un'armata francese. La battaglia "dei tre monti" segna la prima vittoria dopo Caporetto, con la Brigata Sassari portata in trionfo. In ottobre ecco la controffensiva decisiva sul Monte Grappa, con l'esercito italiano che passa il Piave. Dopo la firma dell'armistizio, in novembre i vicentini si recano a rendere omaggio ai caduti a Monte Berico, dove nel 1919 si inizia a costuire il piazzale della Vittoria. A fare da anello di congiunzione con il nuovo decennio, la vittoria delle elezioni da parte dei socialisti, che conquistano il Comune con il sindaco Luigi Faccio. Ma nel frattempo nasce il primo Fascio di combattimento e nel gennaio 1921 una spedizione fascista si lancia all'assalto del palazzo del Territorio, sede del Psi. Scoppiano i primi scioperi e alle porte c'è un altro ventennio all'insegna delle camicie nere... AN.LAZ

Bibliografia "La storia di Vicenza"(a cura di Irena Trevisan)