QUANDO LA COPPA DI C FA MALE

La figuraccia al Menti contro il Valdagno

Il colpo di testa che permise al Valdagno di battere il Vicenza

Diciamocelo: la Coppa Italia di Serie C si è trasformata spesso in un impiccio. Tipo una di quelle cene a cui proprio non vorresti partecipare e durante le quali il pensiero fisso è orientato a come e quando svignarsela senza apparire maleducati. Per carità, nel 1982 il Vicenza la Coppa di C l’ha vinta. E in passato, comunque, le sfide avvincenti non sono mancate. Su tutte, per fare un esempio, la doppia semifinale col Monza del 2019.

Ma si tratta di eccezioni. Mediamente la Coppa di C non è mai stata molto amata a queste latitudini. E a volte è stata pure foriera di figuracce e pessime sorprese. La più clamorosa risale al 3 settembre del 1989, quando il Vicenza perse in casa con il Valdagno (1-2). È un fulmine a ciel sereno. Espressione usata non a caso, visto che la gara viene pure sospesa per un quarto d’ora a causa del nubifragio che si abbatte sul Menti (con pioggia fittissima mista a grandine).

Il Vicenza è in C1, il Valdagno in C2. L’era Dalle Carbonare è appena iniziata e i biancorossi non nascondono le loro ambizioni. Occhio però, perché di fronte hanno un avversario tutt’altro che malleabile. Ottimamente guidato dal mago di Noventa, Diego Martinello, il Valdagno è una squadra molto solida con parecchi elementi di serie superiore, con in testa l’attaccante Dante Tamagnini e Roberto Perlotto, il Rosso volante, signore della difesa. I biancorossi passano in vantaggio al 20’ grazie a De Mozzi. Pronostico rispettato? Gara in discesa? Ma per favore... Al 48’ un colpo di testa di Perlotto rimette in equilibrio il punteggio e al 53’ il patatrac è servito. Altra deviazione aerea, stavolta di Bovo, e il sacco del Menti si completa. Con coda polemica. Sergio Gasparin, direttore generale, a fine gara non le manda a dire: «Inconcepibile - sbotta - prendere gol così. E pensare che prima della gara avevo fatto dire ai ragazzi che sui corner c’era da tener d’occhio il pericolo-Perlotto, un giocatore che conosco bene per averlo avuto con me a Valdagno. Risultato? Perlotto ha segnato puntualmente su corner».

Un’altra partita da dimenticare risale al 25 gennaio del 1984, quando il Vicenza incassò un clamoroso 5-0 a Lodi, in casa del Fanfulla. Chiaro che aprire l’almanacco e leggere Fanfulla-Lanerossi 5-0 fa un certo effetto... Ma in realtà le cose vanno contestualizzate. Il Vicenza, che aveva testa e cuore rivolti al campionato, mandò in Lombardia una squadra di ragazzi. Talmente giovani che in panchina non c’era neanche il tecnico Bruno Giorgi: a guidare il Vicenza-baby fu spedito infatti il grande maestro Giulio Savoini. A Lodi scesero in campo due... vecchi di quasi 22 anni (Dal Bianco e Zanelli), un ventenne (Zironi) e poi una banda di ragazzini di età compresa tra i 16 e i 18 anni.