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CAPITAN SUPPI

L'emozione della diretta nel negozio di tv

"Ciò, ancò ghe se Vitorino in teevision!". Potenza del calcio biancorosso, ancora una volta.Non abbiamo alcuna sfera magica con cui rivedere la Vicenza di lunedì primo marzo 1954, ma siamo sufficientemente fiduciosi che più di qualcuno questa frase l'avrà pronunciata in preda a inevitabile stupore. Sì, perché nonostante la televisione fosse nata in Italia da appena due mesi, con la prima trasmissione mandata in onda dalla Rai il 3 gennaio 1954, in quel dì si scopriva che era già arrivato il momento di vederci comparire non un presidente del consiglio o una soubrette da copertina dei rotocalchi, bensì... Vittorino, quel bravo "toso" della porta accanto che giocava a pallone nelle "giovanili" del Vicenza. Potenza del calcio biancorosso, per l'appunto.Senza bisogno di droni, possiamo identificare la zona di città in cui quella notizia ha fatto più rumore, ovvero l'insieme di botteghe, androni e terrazze del "Casermon", come viene tuttora chiamato il complesso di fabbricati di edilizia popolare primo '900 del quartiere di San Bortolo, racchiuso tra le vie Galilei, Sarpi, Vico e Pajello. Lì, il 3 luglio 1934, è nato il Vittorino di cui si parla, Suppi di cognome, all'epoca diciannovenne mediano del Vicenza che, in barba a qualsiasi pronostico, lunedì primo marzo 1954 deve giocare contro la Juventus la finalissima della sesta edizione del torneo giovanile di Viareggio. All'eccezionalità dell'evento concorre la neonata Rai che lo sceglie per sperimentare una delle prime "dirette" della sua storia, affidando al re dei telecronisti Nicolò Carosio il racconto del secondo tempo della partita. Da qui il tam tam che, innescato da un qualche titolo di giornale o annuncio radiofonico, la mattina di quel lunedì di marzo serpeggia come una scossa in tutto il "Casermon" vicino all'ospedale San Bortolo.Impossibile immaginare oggi il misto di sconcerto e commozione che una simile notizia suscita nei due genitori di Vittorino, perché sia il cuoco Daniele Suppi che la massaia, ma all'occorrenza anche barista, Ginevra Piazza sono venuti al mondo in un 1898 in cui il cinema è ancora una fantasmagoria parigina appena lanciata dai fratelli Lumiere, e di sue versioni domestiche a 24 pollici nemmeno si vaneggia davanti a un bicchiere di vino.Ma se qualcuno ancora non si fosse reso conto di cosa può fare il calcio a Vicenza a partire dal 1902 in cui nasce la compagine biancorossa, quel pomeriggio di marzo verrebbe zittito per sempre di fronte allo spettacolo dei coniugi Suppi, accomodati in prima fila non dentro un cinema cittadino come l'Italia o l'Arlecchino, ma all'interno del negozio di elettrodomestici Zuccato, in corso Palladio. «Siccome lì vendevano i primi televisori - racconta lo stesso Vittorino Suppi, 87 anni portati con schietta eleganza - il titolare li teneva accesi in vetrina per far vedere di cosa si trattava».Ovviamente, si suppone che quel giorno il noto commerciante fosse molto contento di aprire bottega a un centinaio di concittadini, pronti a sistemarsi in qualsiasi modo pur di vedere i ragazzi in biancorosso giocare una finale contro la Juventus. «In effetti - continua Suppi, che vive da funzionario di banca in pensione dalle parti di corso Padova, assieme alla moglie Severina - uno non poteva farsi pubblicità migliore di quella, ma il signor Zuccato ebbe anche la delicatezza di riservare due comodi posti ai miei genitori, perché non si perdessero loro figlio in Tv».E quel loro unico maschio, avuto assieme a tre figlie femmine, li ripaga in modo esemplare, sfoggiando addirittura la fascia da capitano assegnatagli a causa dell'assenza per infortunio di Mirko Pavinato. Con quella al braccio, a fine partita, alzerà la Coppa Carnevale, come viene chiamato il trofeo del torneo di Viareggio, clamorosamente vinto dallo squadrone biancorosso di Berto Menti.Un brutto infortunio negherà poco dopo a Vittorino Suppi un qualsiasi futuro calcistico, e proprio per questo gli rimane dentro come un dono della vita avere vinto a Viareggio giocando assieme a futuri campioni che di nome fanno David, Vicini e Campana. Oltre alla soddisfazione di essere ricordato, nella sua Vicenza, fra le prime stelle apparse, anche se per un solo giorno, in Tv.