<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
LE PRIME SFIDE

In piazza d'Armi il trionfo dei biancogranata

Pare che l'esordio assoluto sia avvenuto in un'amichevole con la Mediolanum Milano al Velodromo sospesa dopo mezz'ora di gioco a causa della pioggia, ma della data non vi è traccia alcuna. I biancogranata parteciparono quindi alla fase finale del campionato della Federazione Ginnastica italiana, campionato parallelo a quello della federazione, venendo subito eliminati.Segnatevi questa data! Sì, perché il 18 maggio 1903 l'Assocazione del Calcio in Vicenza (questa la denominazione ufficiale) debutta nel campionato provinciale, che si svolge in un'unica giornata. Diretti dal professor Antonio Libero Scarpa, i biancogranata, dopo aver superato in semifinale il Collegio Baggio, sconfiggono in finale lo Schio, laureandosi campioni veneti sul campo di Piazza d'Armi. Da segnalare il debutto di Giulio Fasolo, futuro docente al Pigafetta.

1904 - Dopo il titolo provinciale, ecco quello regionale. Singolare, ma non per l'epoca, la modalità della doppia sfida con la Reyer Venezia nel campo neutro a Padova. Siccome la prima gara al mattino termina con un pareggio per 2-2, la ripetizione si gioca nel pomeriggio stesso, quando i berici si impongono con il risultato di 4-2. I berici, nel frattempo divenuti biancorossi, si qualificano così alla fase nazionale del campionato Fgi, nel quale vengono però eliminati dall'Andrea Doria a Firenze con un secco 5-0 dopo un viaggio in terza classe. Chiude l'annata il roboante 9-0 infitto a settembre ad una compagina padovana.

1905 - Il Vicenza concede il bis. Guidato dal carismatico e baffutto Gino Valesella in campo e sempere il professor Scarpa nel doppio ruolodi presidente/allenatore, conquista il secondo titolo regionale, ai danni stavolta del Club della Ginnastica e Scherma Cesarano Padova. I biancorossi pareggiano 1-1 in trasferta all'andata, per poi imporsi 3-1 al ritorno in casa. La società decide poi per motivi ignoti di non partecipare alla fase eliminatoria veneta del campionato Fgi.

1906 - Annata ricca. Prima l'Acivi si conferma campione regionale, battendo ancora nella doppia finale i Ptavini con le stesse modalità del torneo precedente: pareggio per 1-1 in trasferta all'andata e successo per 2-0 al ritorno in Piazza D'Armi. Poi, a settembre, i biancorossi sfidano il Milan nella finale per il titolo Fgci, ma vengono sconfitti con un secco 5-0 dai rossoneri. Il Vicenza si aggiudica anche la Coppa Vicenza e conquista la medaglia d'oro e d'argento con i titolari e le riserve in un concorso a Schio.Altro doppio appuntamento. Il 9 maggio a Venezia la squadra capitanata da Fasolo cede ancora al cospetto del Milan (3-1) nella finale del campionato Fgi dopo essersi sbarazzata facilmente al mattino del Frangar non Flectar Livorno, ritiratasi dopo soli otto minuti già sotto di 2 gol. Dal 26 maggio al 2 giugno il Vicenza partecipa al campionato regionale di terza categoria, aggiudicandosi il quarto titolo consecutivo in virtù del doppio successo per 5-1 e 3-1 (in trasferta) contro la Società Ginnastica e Scherma Cesarano Padova. Infine, la vittoria nella Coppa Vicenza ai danni del Padova.

1908 - Non c'è storia. Nemmeno l'incremento da due a tre delle compagini che partecipano al torneo veneto riesce a frenare il predominio berico. Il Vicenza si sbarazza della Ginnastica e Scherma Cesarano Padova con un doppio successo per 2-1 e 5-0; stessa sorte per il Venezia, piegato con un eloquente 5-0 in piazza d'Armi e per 2-1 in terra lagunare, nonostante un fitto lancio di bucce dai banana ed arance verso i giocatori ospiti. Intanto ha durata breve il tentativo di dare vita ad una seconda squadra cittadina, dai colori biancocelesti, l'Olympia, ad opera di alcuni giocatori scissionisti. Il nuovo club viene letteralmente "asfaltato" 11-0 dall'Acivi nell'unico derby che vale la Coppa Challenge-Pro Vicenza. 1909 - Scarpa lascia la presidenza ad Augusto Bucchia, Giulio Fasolo diventa allenatore-giocatore ed i dissidenti dell'Olympia vengono riassorbiti nell'Associazione del calcio in Vicenza. La squadra B vince il titolo regionale di 3. categoria superando ancora la Ginnastica e Scherma Cesarano Padova, mentre la prima squadra partecipa al campionato italiano della Figc per soli italiani, venendo però subito eliminata in semifinale dall'Us Milanese, che si impone per 2-1 a piazza d'Armi per dilagare (8-0) al ritorno. I biancorossi si consolano aggiudicandosi la Coppa Vicenza e si piazza al secondo posto nella Coppa Città di Verona.

1909-1910 - La federazione cambia il format e piazza le compagini venete in 2. categoria. Poco male, perchè il Vicenza si guadagna subito la promozione in Prima superando prima il Venezia (1-1 e 2-1) e quindi il Padova (3-1, 1-0). A fare da corollario alla stagione, l'ennesima Coppa Vicenza in bacheca e el sfide con il Milan in altre manifestazioni.

1910-11 (vedi pezzo a parte)

1911-12 - Il Vicenza torna con i piedi per terra, complice anche la cessione di Angelo Tonini all'Us Milanese. I biancorossi chiudono al terzo posto il girone nel campionato Veneto-Emilia a causa delle sconfitte nel derby dell'andata a Verona, con il Bologna ed a Venezia, con un bottino di sole tre vittorie. La squadra di Fasolo si consola portando a casa la "coppa d'argento" messa in palio dal tifoso Augusto Santagiuliana battendo l'Hellas 4-1 e con una serie di amichevoli internazionali a Fiume ed a Zagabria.

1912-13 - Si torna a rivedere le stelle... Dopo essere stata la prima squadra italiana a sfidare l'Hayduk a Spalato, il Vicenza dà vita ad un lungo duello con l'Hellas Verona con una vittoria a testa nei derby che si conclude con un arrivo a pari punti ed il successo berico nello spareggio per il titolo di campione del Nord-est grazie alla doppietta di Adolfo Tonini. Avara di soddisfazioni, invece, la partecipazione al girone finale, con una sola vittoria e due pareggi a fronte di ben sette sconfitte ed il piazzamento al quinto posto, con alle spalle solo l'Hellas.

1913-14 - Si ripete lo scenario della stagione precedente nel torneo veneto-emiliano, con una marcia trionfale contrassegnata da 59 gol fatti e soli 6 subiti in 16 incontri e l'arrivo a pari punti con l'Hellas Verona. Nel girone finale il Vicenza, pur arrivando ancora quinto, si toglie il lusso di battere 2-1 la Juventus grazie alle reti di Ciscato e Adolfo Tonini. Termina invece con un'ombrellata ai danni del direttore di gara che ha concesso tre rigori ai nerazzurri la sfida casalinga persa 5-4 contro l'Internazionale. Un gesto che costerà la squalifica del campo per un mese e porterà il club a disertare per proteste alcune gare.

1914-15 - Il Vicenza si aggiudica da imbattuto il girone F di prima categoria precedendo per una sola lunghezza l'Hellas e togliendosi lo sfizio di surclassare il Padova con un roboante 10-2. Nel gruppo D delle semifinali nazionali, invece, i biancorossi pagano dazio per il 16-0 subito in trasferta sul terreno dell'Internazionale. Una debacle storica solo in parte riscattata dallo 0-0 del ritorno. Il Vicenza chiude al terzo posto e di lì a poco arriva l'ingresso in guerra a fermare tutto.1919-20 - Il Vicenza riparte dopo la Grande Guerra. Con Cristian Friederecksen prima e Giacomo Sartea poi alla presidenza ed una commissione tecnica composta da Giulio Fasolo, Aldo Casalini e Pio scala alla guida, i biancorossi perdono dopo la prima di campionato anche Gino Vallesella, che emigra in Argentina. Nel proprio girone la squadra termina quarta su sei.

1920-21 - Un'altra stagione da dimenticare. Il Vicenza debutta nel proprio sottogirone veneto perdendo in casa con il Dolo ed entrambi i derby con l'Hellas. Chiude al terzo posto, senza qualificarsi per la fase successiva.

1921-22 - Si chiude con la retrocessione in Seconda divisione la peggior annata dell'Acivi. Chiuso all'ultimo posto nel girone A della Divisione Nord di prima categoria, perde anche lo spareggio, con tanto di ripetizione, contro il Derthona, vincitore del girone di Seconda divisione.