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UN LEGAME SENZA FINE

Da Lopez a Di Carlo le bandiere in panchina

Oltre 450 presenze in due con la maglia biancorossa e, appese le scarpette al chiodo, l’ulteriore esperienza nella conduzione tecnica della squadra in Lega Pro e in B. Con Vicenza, Giovanni Lopez e Domenico Di Carlo manterranno sempre un rapporto che va ben oltre il calcio giocato.

Giò Lopez.
Il 15 luglio 2013, l’ex-capitano del dream-team di Francesco Guidolin prende il posto di Alessandro Dal Canto firmando per una squadra retrocessa in Lega Pro, l’ex Serie C, dopo 22 anni. Suo vice è l’ex compagno di squadra Antonino Praticò. È un momento molto grigio per la storia della società e riportare fiducia ed entusiasmo non si presenta per nulla facile. Esattamente come quando calcava le zolle con la fascia al braccio, Lopez sa che guidare gli altri implica grandi responsabilità e tra queste c’è quella di spronarli nei momenti in cui nulla sembra girare a tuo favore. Secondo le previsioni degli addetti ai lavori, il club berico dovrebbe recitare un ruolo da protagonista nonostante la cessione societaria e il rischio della mancata iscrizione complichino i progetti di rinascita fin da subito. Il Vicenza subisce inoltre 4 punti di penalizzazione per ritardi nel versamento per l’iscrizione e il mancato rispetto di altre scadenze. Il torneo comincia con alti e bassi: la compagine mostra scarsa incisività nella fase offensiva e difficoltà a mantenere il vantaggio; Lopez lavora molto sull’aspetto psicologico e poco alla volta infonde nei componenti del collettivo la giusta fiducia nei propri mezzi. I risultati, alla distanza, si vedono: la squadra risale la china e a marzo raggiunge il 3° posto in classifica nel girone A, guadagnando i playoff ad aprile. Seguirà un calo con la discesa al 5° posto, una sola vittoria e 2 pareggi nelle ultime 5 partite di campionato, ma il Vicenza che chiude a 47 punti c’è e può iniziare a giocarsi la promozione in B nella gara unica dei quarti di finale. Avversario è il Savona, giunto 6° nella stagione regolare a 3 punti dai biancorossi. Il confronto al Romeo Menti termina 1-1 e comporta il ricorso alla fredda lotteria dei calci di rigore: il Vicenza ne sbaglia 3 ed esce così dalla corsa per salire nella serie maggiore. La delusione è cocente ma in estate, a causa del fallimento del Siena, la società viene ripescata tra i cadetti a un giorno dall’inizio dei campionati. Lopez ha ottenuto la riconferma, il mercato viene prorogato al 15 settembre e i vicentini riescono a metter sotto contratto giocatori di calibro. La partenza è zoppicante con solo 2 successi nei primi 11 turni: dopo lo 0-2 subìto dal Modena, la panchina di Lopez salta e dal 30 ottobre 2014 la conduzione è affidata a Pasquale Marino. Il cammino proseguirà con un’esaltante progressione, fino al 3° posto finale e al doppio confronto perso nei playoff col Pescara. In 15 mesi e mezzo di permanenza a Vicenza nelle vesti di tecnico, quanto dimostrato e costruito da Giovanni Lopez, il “capitano” romano che il 29 maggio 1997 alzò al cielo la Coppa Italia vinta dai biancorossi, non potrà essere dimenticato.

Mimmo Di Carlo.
Con la firma del 1° giugno 2019, l’atteso ritorno all’ombra dei Berici da allenatore di Mimmo Di Carlo, dopo l’esperienza alla guida della Primavera dal 2001 al 2003, rientra nel progetto del grande rilancio promesso dalla nuova rotta impostata da Renzo Rosso con l’acquisizione della società da parte del suo gruppo dopo il fallimento della vecchia gestione nel gennaio 2018 e la previsione di una prima stagione di transizione. Mimmo torna a Vicenza forte di un’esperienza da tecnico di 18 anni con un palmarès comprendente un campionato di C2 vinto alla guida del Mantova ed esperienze significative nelle serie maggiori (Chievo e Sampdoria in primis). I tifosi sentono risvegliarsi nel cuore speranze d’altri tempi e sognano che nel grande libro della storia del calcio berico s’aggiunga un nuovo capitolo d’alto respiro. Il raggiungimento di importanti risultati sportivi si ottiene anche intessendo e mantenendo sane relazioni con l’ambiente circostante: l’ex-mediano frusinate e il suo staff sanno ricostruire con pazienza ed efficacia quanto serve, in campo e fuori, e in una stagione regolare sospesa a causa della pandemia di Covid-19, il L.R.Vicenza guadagna il 1° posto nel girone B raccogliendo 61 punti in 27 partite disputate grazie a 18 vittorie e 7 pareggi a fronte di 2 sole sconfitte, con 41 gol realizzati e appena 12 incassati (un modello di riferimento a livello europeo), inanellando tra il 10 novembre 2019 (Triestina-L.R. Vicenza 0-3) e il 23 febbraio 2020 (Cesena-L.R. Vicenza 1-3) una serie utile di 14 risultati consecutivi con 10 affermazioni e 4 patte, lasciando a 6 lunghezze gli immediati inseguitori della Reggio Audace: il rifondato Lane torna così in Serie B dopo un’assenza di 3 anni. Nel campionato cadetto, al termine di un girone d’andata chiuso con 21 punti frutto di 4 vittorie e 9 pareggi, la formazione di Mimmo non perde la bussola e nonostante un vistoso rallentamento nelle ultime giornate (7 punti totali in altrettanti impegni), grazie a quanto prodotto in precedenza (20 punti in 12 partite del ritorno), alla fine si piazza dodicesima con 48 punti, lasciando ben lontana la zona retrocessione. Il 22 settembre 2021, a seguito d’un avvio del nuovo campionato cadetto segnato da 5 sconfitte in 5 gare, il timone passa a Cristian Brocchi per una storia che continua con un finale tutto aperto e, come sempre, per niente scontato. L’impegno, la passione e l’attaccamento ai colori biancorossi di Mimmo, la roccia di sempre, rimangono indiscussi. Il ricordo delle persone vere, e quindi dei veri campioni, resta vivido, e se anche nello sport le bandiere finiscono col venir passate in fondo alla fila, in realtà non s’ammainano e garriscono sempre al vento. Come Giovanni e Domenico. 

Saverio Mirijello