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L’ITALIA AL MENTI

Azzurri, vi siamo Vicini

La prima e unica volta dell’Italia al Menti. Accade l’11 novembre 1989. È appena caduto il Muro di Berlino quando la Nazionale fa tappa a Vicenza per l’amichevole contro l’Algeria. Il commissario tecnico è l’ex biancorosso Azeglio Vicini, che per l’occasione decide di dare spazio nell’undici titolare ad un altro grande ex, molto più recente, Roberto Baggio, ancora in forza alla Fiorentina, schierato all’ala destra con un’inusuale per lui maglia numero 7, perché la 10 è riservata al “Principe” romanista Giannini. E vengono subito in mente le parole del celebre brano di Francesco De Gregori “La leva calcistica del ‘68”, anche se il futuro Divin Codino è nato a Caldogno un anno prima. Il resto della formazione è composto da Zenga, Bergomi, De Agostini, Baresi (Franco), Ferri, Marocchi, De Napoli, Vialli, Giannini e Carnevale. Sugli spalti ci sono 24.990 spettatori a gremire il Menti, come annota puntualmente Il Giornale di Vicenza, per un incasso complessivo di 543 milioni di lire. A garantire la sicurezza, 600 agenti e 52 vigili del fuoco. Un biglietto nei distinti costava 33 mila lire e per l’occasione venne sperimentata nella zona attorno allo stadio un’inedita per i tempi isola pedonale attorno, con parcheggi riservati al Foro Boario e in Fiera, con un servizio di bus navetta gratuiti. Gli azzurri trascorrono i cinque giorni di ritiro che precedono l’incontro prima al Motel Agip e poi a Villa Michelangelo ad Arcugnano. Gli allenamenti si svolgono a Sovizzo ed al Menti, dove 5 mila tifosi assistono alla partitella contro la Primavera di Giulio Savoini. E veniamo alla partita, che non si sblocca, nonostante i continui attacchi degli azzurri ed i cambi decisi da Vicini, che nella ripresa inserisce via via Ferrara al posto di Bergomi, Donadoni per De Napoli e Serena in sostituzione di Carnevale. Proprio quest’ultima si rivela la mossa vincente, perché, quando manca poco più di un quarto d’ora al termine, Roberto Baggio scende sulla fascia destra e confeziona un traversone che viene sfiorato da Giannini e toccato da Vialli, per arrivare sui piedi dell’attaccante di Montebelluna, che insacca: a dire il vero Serena sarebbe in fuorigioco, anche se di poco, ma l’arbitro decide di non rovinare la festa. Nella nuova sala stampa attrezzata per l’occasione il ct Azeglio Vicini si mostra soddisfatto («Il calcio africano è cresciuto, era un’esperienza che si doveva fare»), mentre il presidente federale Antonio Matarrese assicura che l’Italia sarebbe tornata al Menti (ma a distanza di oltre 30 anni l’evento non si è più ripetuto, anche se Vicenza ha ospitato in più occasioni l’Under 21). Roberto Baggio regala la maglia a Pieraldo Dalle Carbonare e sottolinea: «Quando giochi davanti alla gente che ti vuole bene hai più responsabilità, tutti si aspettano qualcosa da te, li devi accontentare. Credo di aver fatto il mio dovere, quello che mi ha chiesto Vicini, l’unico rammarico è che avremmo potuto segnare qualche gol in più».

Andrea Lazzari