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l'edilizia

«Senza l’estensione del Superbonus cantieri bloccati»

Il Superbonus 110 per cento. Un’opportunità da prolungare se si vuole che i lavori vengano completati. «Altrimenti – avverte Gianluca Muraro, presidente della Scuola costruzioni Vicenza “Andrea Palladio” – solamente una minima parte potrà giungere a compimento». Anche se il percorso è tutt’altro che semplice, tra la lentezza della burocrazia, i prezzi delle materie prime lievitati alle stelle e la mancanza di personale. E l’annuncio che nella manovra approvata dal Governo Draghi la proroga al 2023 dovrebbe riguardare solamente i condomini fa tutt’altro che piacere ai rappresentanti delle categorie economiche, che vedrebbero sostanzialmente svanire i progetti legati alle villette, un numero non trascurabile sia nel capoluogo che in tutta la provincia. Confindustria «Il Veneto e la Lombardia sono le regioni che stanno utilizzando maggiormente questa agevolazione – sottolinea Muraro – e in questo contesto il Vicentino è il più attivo. Tantissimi interventi, infatti, riguardano case singole e qualche bifamigliare, mentre i condomini stanno partendo adesso». Anche se, da parte dei clienti, non c’è ancora tanta chiarezza. «Molti pensano che sia una misura “estetica”, mentre devono comprendere che è finalizzata all’efficientamento energetico e che ci sono paletti molto stringenti - prosegue Muraro - questa misura ha cambiato il rapporto tra progettista e committente, che adesso si rivolge direttamente all’impresa, ciò che però è importante è scegliere aziende del territorio, che anche dopo i lavori restano un riferimento costante ». I problemi, però, soprattutto negli ultimi tempi non mancano, anzi. E i cantieri rischiano di diventare una corsa contro il tempo oppure di saltare completamente. «Il fatto che ci sia tanta richiesta ha fatto lievitare i prezzi dei materiali e reso anche difficile l’approvvigionamento. Due esempi: quelli per la coibentazione, prodotti in Germania, hanno tempi di consegna non garantita tra i tre e gli otto mesi, mentre il costo del trasporto dei pannelli fotovoltaici dalla Cina è aumentato di tredici volte. La burocrazia ha allungato i tempi e molti stanno cantierando ora o lo faranno a primavera. Contando che solo un cappotto richiede circa quattro mesi, prorogare gli incentivi significherebbe permettere di completare il 70 per cento degli interventi. In caso contrario, solamente una minima parte verrebbe finita e questo andrebbe a impattare sul problema dell’inquinamento, che trarrebbe benefici dagli efficientamenti ». Maran, poi, guarda anche alle opportunità che questo rappresenta per i ragazzi della sua scuola.«Comescuola costruzioni abbiamo già erogato moltissima formazione, ad esempio i corsi per cappottisti con la certificazione. In questi anni siamo tornati a numeri importanti, perché c’è una maggiore attenzione a questi aspetti e puntiamo fortissimamente sulla sostenibilità, formandoli rispetto all’utilizzo delle energie rinnovabili,materiali di bioedilizia, preferire materiali riciclabili a fine vita e tutte le tecnologie possibili. Vogliamo formare nonsolo degli operatori, ma dei cittadini». ConfartigianatoSulla stessa linea Confartigianato, che con Giovanni Lovato, vicepresidente nazionale degli edili, spiega quale opportunità questi lavori stiano rappresentando e anche quali e quante criticità stiano complicando il lavoro. «Le nostre aziende stanno lavorando moltissimo – afferma – anche se i cantieri sono appena partiti per i tanti adempimenti burocratici necessari, rallentati dal fatto che le pubbliche amministrazioni fossero in smart working.Andavanoinfatti non solo richiesti i documenti, ma anche sanate le non conformità e questo ha richiesto tempo, tanto che molti per il cappotto hanno sfruttato il bonus facciate, più basso ma anche più veloce». Aquesto si aggiungono una serie di altre questioni, che complicano non poco le cose, a partire dalla carenza di personale. «Intanto la mancanza di manodopera, una volta coperta dagli stranieri, che però sono tornati a casa durante la crisi del 2008. Il calo del numero di aziende aveva permesso a chi era rimasto di assorbire gli operai,maadesso che siamo ripartiti questo problema si sente eccome». E poi i prezzi delle materie prime saliti alle stelle «anche a causa delle speculazioni. Oggi se non hai ancora firmato un contratto puoi rimodulareunpo’, altrimenti devi affidarti al buonsenso del cliente. In conseguenza del Pnrr la richiesta salirà ancora. Prolungare il Superbonus permetterebbe anche di allentare la pressione in questo senso e di ridimensionare i prezzi». La richiesta di Lovato sarebbe non solo di prorogare il provvedimento,maanche di renderlo permanente, senza però penalizzare alcune fasce: un provvedimento che escluda le unità abitative di dimensioni inferiori penalizza le imprese artigiane del settore aggiungendo tensione ai prezzi per la compressione dei tempi di conclusione degli interventi. Troviamo assurdo che dopo tutto questo parlare di Superbonus 110% alla fine si sia trattato diunperiodo effettivo di 12 mesi». La conferma dovrebbe essere accompagnata da un’azione che uniformi le aliquote di tutti gli ecobonus: «Questo permetterebbe una programmazione più efficiente da parte delle aziende già piene di ordini».

Maria Elena Bonacini