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lo spostamento

Il piano chiamato a ridisegnare la mobilità cittadina deiprossimi10anni

¬ È un documento di pianificazione strategica che, in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, ossia in 10 anni, si pone l’obiettivo di soddisfare i bisogni di mobilità dei cittadini per migliorarne la qualità della vita. Il Pums, piano urbano della mobilità sostenibile, di fatto è lo strumento che andrà a sostituire il Pum e che consentirà di disegnare le strategie dimobilità per la Vicenza del 2030. Secondo le linee guida europee e lanormativa nazionale, infatti, la pianificazione della mobilità urbana comprendeuninsiemeinterconnesso di azioni che si sviluppano e si coordinano con i piani urbanistici e ambientali del territorio comunale, per far fronte alle esigenze di mobilità di chi vive la città. Tutto questo con l’obiettivo di «affrontare le sfide e i problemi legati al trasporto nelle aree urbane in maniera più sostenibile e integrata». Il Pums, dunque, prevede un approccio integrato su tutte le forme di trasporto utili alla mobilità urbana, pubbliche e private, passeggeri e merci, motorizzate e non motorizzate, di circolazione e sosta e introduce rispetto ai precedenti piani un’innovazione fondamentale: mette al centro le persone piuttosto che la gestione del traffico automobilistico. Un cambio di visione che ha iniziato la propria marcia nell’ottobre dello scorso anno. È allora che ha preso ufficialmente il via con la presentazione del logo“PumsVicenza 2030” il processo di progettazione della mobilità della città del futuro che ha visto e vede in prima linea un team di professionisti composto daarchitetti, ingegneri del traffico, pianificatori, sociologi, analisti di dati, ingegneri delle infrastrutture e urbanisti, con la partecipazione di cittadini e stakeholder coinvolti in prima persona nella costruzione del Piano urbano della mobilità sostenibile. Obiettivo: migliorare la mobilità di tutti, nel rispetto dell’ambiente e della città. L’incarico di elaborare una proposta di piano strategico, in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale, è stato affidato al raggruppamento temporaneo d’impresa formato da Tps Pro srl di Bologna, Systematica srl di Milano e Tombolan & Associati di Padova. Da gennaio, poi, si è aperta la fase di partecipazione e ascolto dei cittadini e stakeholder, attraverso il Forum sulla mobilità sostenibile e i tavoli tematici con i portatori di interesse. Le stesse linee guida per la predisposizione dei Pums, approvate dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, infatti, prevedono che i Comuni sviluppino il piano attraverso percorsi partecipativi. Una fase di coinvolgimento dal basso terminata in marzo, che ha visto partecipare più di 150 persone tra cittadini e rappresentanti di categorie economiche e produttive, ordini professionali, associazioni, enti, scuole e Comuni contermini, con un’appendice in maggio attraverso un questionario rivolto alla popolazione, cui hanno partecipato oltre 2mila persone. Il passaggio ha aperto una nuova tappa: la discussione e la costruzione condivisa delle proposte che condurrà nei prossimi mesi all’adozione del piano da parte dell’amministrazione. Lo scorso aprile, inoltre, la giunta ha approvato il Documento preliminare metodologico delPumsche include i report delle indagini e della prima fase di partecipazione nonché il Rapporto ambientale preliminare per la Valutazione ambientale strategica (Vas). Parere Vas che da pochi giorni è stato acquisito da parte della Regione, dando il via alla fase di partecipazione sugli scenari di piano. Ma quali sono i contenuti del documento che il team di esperti consegnerà all’amministrazione? Dalle prime notizie trapelate, la vera novità introdotta dalla proposta di piano riguarda lo stop al passaggio dei mezzi pesanti all’interno del centro storico e l’introduzione di una circolare elettrica che sarà il cardine attorno al quale sviluppare una nuova idea di mobilità. Fuori i bus dal centro ad eccezione della Lam rossa (in questo momento rappresenta la linea del tram elettrico da Ponte Alto alla Stanga) che prevede un passaggio lungo viale Giuriolo e piazza Matteotti per poi dirigersi verso corso Padova. Le altre due Lam (sempre con sistema “bus rapid transit”), così come le altre linee, invece, saranno tangenti al centro. Ciò significa che non seguiranno più un percorso lineare che porta a collegare i quartieri della città tagliando il capoluogo. Tale collegamento non mancherà, ma avverrà evitando l’attraversamento del centro da parte dei mezzi pesanti. Il cuore della città, al contrario, sarà solcato da una nuova circolare elettrica che connetterà la stazione all’ospedale e sarà dotata di piccoli mezzi esclusivamente elettrici. La linea avrà dei punti di collegamento con le linee “pesanti” che resteranno all’esterno del centro storico, in modo da permettere ai passeggeri di raggiungere come oggi le medesimedestinazioni. «Così -commentail vicesindaco con delega alla mobilità urbana e ai trasporti Matteo Celebron – alleggeriamol’area più centrale della città, obiettivo che ci siamo posti da tempo. Naturalmente tutte le linee del trasporto pubblico locale dovranno dialogare con la sosta e ilmondo della ciclabilità. Le fermate del futuro dovranno essere dei nodi di intersezione tra micromobilità elettrica, mobilità ciclabile, pedonale e trasporto pubblico locale. Il Pums fornirà le indicazioni per arrivare al risultato finale». Quando? «Vogliamo arrivare all’approvazione tra la fine dell’anno e l’inizio del 2022. Il piano ha appena ricevuto il riscontro da parte della Regione con la Valutazione ambientale strategica. Ora stiamo definendo le linee di intervento.Abbiamo impostato i6 pilastri su cui si baserà il documento: potenziamento e transizione energetica del trasporto pubblico locale, promozione della ciclabilità, mobilità pedonale, Vicenza polo di commutazione territoriale delle reti sovra ordinate, viabilità urbana e sosta autoveicolare, trasporto merci e logistica. L’adozione daparte della giunta cipermetterà di accedere a contributi e finanziamenti ».

Laura Pilastro