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le prospettive

Giovani e Spazio hub, quando la creatività crea occupazione

ViYoung”. E poi “Vi-University Card”. Due progetti diversi, con un’unica finalità (e destinatario): i giovani. Nelprimo caso si tratta diun “contenitore” multidisciplinare perrestituiretempoe spazioadadolescenti e studenti dopo i lunghi mesi della pandemia; nel secondo si arriva a dotare gli universitari di una tessera dedicata per vivere a pieno la città, anche oltre le ore di lezione. Partendo dal brand “ViYoung”, è questo il nomedella rassegna dedicata ai giovaniandatain scena lo scorso3settembrenel chiostro della biblioteca Bertoliana.Unappuntamentoinaugurale– costruitocomeunciclo di tavolerotonde tematiche–perlanciare un più ampio ed articolato programma di iniziative e attività per i ragazzi della città. Un piano strutturato di politiche giovanili, come annunciato dal consigliere delegato Jacopo Maltauro, che negli ultimimesi in particolarehapremutosull’acceleratore del coinvolgimento e dell’“empowerment” giovanile. Dai concorsi fotografici, artistici, di scrittura e di contenuti digitali per raccontare la pandemia alla partecipazione, attiva, a laboratori di impresa, come quello realizzato in collaborazione con Confartigianato imprese nell’ambito di Spazio Hub: un incubatore di idee e professionalità che ha consentito ad un gruppo di venti e trentenni di liberare creatività e spirito imprenditoriale altrimenti chiusi in un cassetto. Nella fattispecie, per nove aspiranti imprenditoriunder35è stato possibile tradurrea livello di business plan quello che, altrimenti, era solo un sogno. Il tutto mediante un servizio di orientamento e sostegno all’imprenditorialitàbasato suincontri, pianificazionie strutturazione di modelli dibusiness partendo dai canoni classici della progettazione, ovvero analisi di mercato, definizione della curva di valore, del prezzo, del piano economico e del business plan. E ce n’è per tutti i gusti: dal service di stampa3D“Shape3DVeneto”, pensato da Matteo Ive e Luca Casarotto al servizio di grafica pubblicitaria e contenuti audiovisivi su cui punta Mattia Lucariello, passando per la startup di produzioni musicali innovative “Bacàn”, promossa da Valentina Fin, Augusto Dalle Aste e Raffaele Schiavone. C’è poi il settore agricolo,conAlessiaMartinellochemiraarilanciare l’azienda difamiglia affiancando alle colture tradizionali la coltivazione di frutta, soprattutto fichi, per marmellate e prodotti caramellati. Ancora, Alessandro Pellizzari ha avviato “Ape Design”, specializzata in soluzioni software, Pietro Tonello lega il suo nome a “Sbc - Sport business community”, per promuovere la cultura dello sportconprogrammieducativi in società, scuole e ditte. Ognuno ha seguito leproprie inclinazioni e leproprie attitudini per dare sostanza a disegni, appunti, chiacchiere tra amici che ora possono davverodiventare attivitàeconomiche,contutti gli effetti benefici del caso sul territorio, occupazione in primis. Ma in una città a vocazione universitaria comeVicenza, è impensabileparlare di giovani senza legare il discorso al territorio: in questo senso l’ultimissima novità lanciata per gli studenti del polo accademico berico è la “Vi-University Card”, la prima carta a misuradi universitario che servirà per otteneresconti e agevolazionisuunavastagammadi servizi. La card, presentata nei giorni scorsi dalla Fondazione studi universitari e dal Comune, si configura come un badge – confoto enomedel titolare–chepotrà essere richiesto da tutti gli iscritti nelle sedi vicentine ma anche da tutti gli studenti universitari, italiani e stranieri, di passaggio nel capoluogo. Ipoteticamente – oltre ai 5 mila giovani che si muovono tra viale Margherita, le Barche e San Nicola – le segreterie cittadini potrebbero rilasciare fino a 10 mila tessere. Infase iniziale il principale beneficio riguarderàla cultura:perunannoinfatti, i possessori della “Vi-University Card” avranno la possibilità di visitare tutti i museidel circuito civico (una volta ciascuno) gratuitamente. Edunqueingresso free al teatro Olimpico, in Basilica palladiana, a palazzo Chiericati, almuseonaturalistico archeologico, al museo del risorgimento e della resistenza, allachiesa diSantaCorona, alle Gallerie d’Italia di palazzo Leoni Montanari, al Palladio Museum, al museo diocesano e al museo del Gioiello. Per l’assessore alla cultura Simona Siotto, ma anche per il consigliere Maltauro e per il presidente di Fondazione studi Mario Roberto Carraro «si tratta di unavera rivoluzione e diuna card unica nel suogenerein Italia - assicura Siotto - vogliamo che gli studenti si sentano accolti dalla città, che ne facciano parte e per questo abbiamo deciso di iniziare dalla cultura, per poiampliare l’offerta». Oltre aimuseiinfatti, si studia l’introduzione di sconti dedicati per cinema, teatri e, prossimamente,anche perloshoppinginnegozi e attivitàcommerciali del territorio. Non è un caso del resto che la “Vi-University Card”nonsi configuri come un semplice talloncino di carta, ma come una tessera magnetica completa di dati personali. Tra Comune e Fondazione sarà stipulata una convenzione apposita, che regolerà le modalità della collaborazione, per la quale palazzoTrissinohastanziatoalcunemigliaia di euro. Intanto, per suggellare il patto d’amicizia tra comune e università, nelle prossimesettimane prenderannoil via visite guidate ai monumenti cittadini riservate agli universitari. Universitari che, naturalmente, attendono risposte anche in altri termini, abitativi in primis: lo studentato di San Silvestro è ancora chiuso, dal terremoto del 2012 e la carenza di alloggi in affitto desta preoccupazioni. E a proposito di alloggi, si sono chiuse un mese fa ledomande per i mini appartamenti a canone agevolato di viale San Lazzaro pensati proprio per le giovani coppie: un sostegno concreto all’abitazione su cui anche il gruppodi minoranza“Daadesso in poi” chiede di puntare.

Giulia Armeni