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L’UTILIZZO DEL SUOLO

Droni e insetti utili. L’agricoltura di domani nelle mani dei giovani

Un’agricoltura sempre più sostenibile, anche grazie alle nuove generazioni, colte e preparate. Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Vicenza descrive così un settore che ha nella sua natura il contatto con la terra e che, come spiega «negli ultimi anni sta sempre più andando nella direzione di un minor utilizzo di prodotti fitosanitari, di concimazioni chimiche, sostituite da quelle organiche e rivolge una sempre maggiore attenzione al prodotto di alta qualità, anche certificati con marchi di sostenibilità. Questo da parte sia dei giovani che dei meno giovani, non solo nel vitivinicolo, ma anche in generale». Una scelta che è dettata anche dal mercato, sebbene non sempre adeguatamente riconosciuta. «La sostenibilità è un’opportunità ma anche una necessità – continua Cerantola – perché sono in primis i consumatori a chiedercela, tanto è vero che a livello regionale abbiamo costituito una rete innovativa di aziende biologiche e sostenibili, partendo dal concetto che non tutte le imprese potranno essere biologiche, ma sostenibili sì». E questo non riguarda solo i prodotti o le tecniche di coltivazione, come spiega ancora il presidente. «La sensibilità e l’impegno da parte degli imprenditori agricoli sulla sostenibilità ambientale da un lato ci sono sempre stati, dall’altro in questi ultimi anni si stanno intensificando molto, anche a livello di innovazione e tecnologia, con l’utilizzo di strumenti informatici importanti, che possono dare risposte sia per quanto riguarda il benessere animale che la coltivazione dei terreni ». Ma Cerantola parla anche di un’altra sostenibilità, strettamente legata alla prima, perché la rende possibile. «Tutto questo riesce a svilupparsi sempre più se c’è la sostenibilità economica e mi auguro che sia il cittadino consumatore che il mondo della distribuzione riconoscano l’impegno del settore agricolo, valorizzando i prodotti, cosa che non sempre succede e chi ci rimette è sempre l’agricoltore. La filiera, infatti, spesso è troppo lunga e i ricavi non sono ripartiti in modo corretto. Le aziende di latte e carne di alta qualità oggi stanno producendo sottocosto, perché il prezzo dei cereali è aumentato. Enon stiamo parlando di euro,madi centesimi, che non vanno a incidere sul costo al consumatore». Il presidente evidenzia anche un aspetto che gli sta molto a cuore. «Non è vero che siamo i primi inquinatori del terreno e dell’acqua, perché il Covid ha dimostrato che quando gli altri settori erano fermi, mentre noi abbiamo continuato a lavorare, c’è stata una diminuzione dell’inquinamento atmosferico. La stragrande maggioranza delle aziende si sta attrezzando in modo da avere un’agricoltura sempre più sostenibile e anche nelle produzioni non biologiche, non solo i prodotti utilizzati sono autorizzati dal ministero della Salute,masono anche in concentrazioni molto inferiori ai limiti previsti a livello Ue, le più basse d’Europa. Negli ultimi due anni, poi, la lotta integrata, con l’impiego di insetti utili e prodotti naturali per l’allevamento hanno avuto un’attenzione maggiore anche da parte delle case produttrici, dando agli agricoltori maggiori possibilità di utilizzo. Questo significa anche che gli agricoltori devono essere più informati e formati. I giovani, oggi, sono almeno diplomati se non laureati e preparati a utilizzare i mezzi informatici e tecnologici». E questo chiama in causa anche un altro elemento chiave: i ragazzi, che stanno sempre più tornando alla terra,mainmaniera diversa dai loro genitori e nonni. «Negli ultimi anni c’è da parte loro una tendenza a rivolgersi all’agricoltura, soprattutto innovativa, tecnologica, sostenibile e biologica, utilizzando insetti utili nel trattamento delle piante e droni per georeferenziare il terreno. Come Coldiretti da anni spingiamo tantissimo sui giovani, perché possono dare tantissimo all’agricoltura vicentina e veneta. Ne abbiamo tanti sia nell’allevamento di vacche da latte e da carne, ma anche nel vitivinicolo e nell’orticolo, dove sono non solo produttori, ma anche trasformatori e venditori. I mercati di Campagna Amica stanno dando ottime risposte anche a quelle microaziende che magari si trovano in una zona nella quale è difficile ampliarsi. Ad esempio, nell’area della Pedemontana abbiamo tantissime imprese micro e part time, che sono presidi di sostenibilità e salvaguardia del territorio». Eproprio riguardo ai terreni Cerantola si toglie un “sassolino”. «Di suolo ne abbiamo usato abbastanza per edificazioni e infrastrutture. Adesso bisogna curarlo e far molta più attenzione al suo utilizzo. I pannelli solari possono essere installati in terreni dismessi o sui tetti dei capannoni. Il terreno agricolo dobbiamo tenercelo stretto».

Maria Elena Bonacini