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Un buon anno per il turismo, ora combattiamo l’inflazione

Terziario di mercato determinante per la crescita del territorio

By Athesis Studio

Il terziario di mercato traina la crescita del territorio e spinge l’occupazione. Ma non mancano le nubi all’orizzonte. In particolare l’inflazione, che erode la capacità di spesa delle famiglie e quindi incide negativamente sui consumi.

L’economia italiana mostra comunque risultati soddisfacenti, con qualche correzione al ribasso nell’ultimo periodo, mentre l’attesa è tutta per gli scenari futuri, che prenderanno forma anche in base alle prossime scelte del Governo su salari, fisco e previdenza.

Un quadro positivo nonostante l’inflazione

Se si guarda al presente, però, il quadro è positivo. “I dati parlano chiaro – sottolinea Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza – e sono certificati anche dall’ultimo bollettino socio economico della Regione Veneto: nel 2022 il Pil nella nostra regione è cresciuto più della media nazionale e anche le previsioni del 2023 danno un +1,2%. E a spingere in alto questo indicatore è stato proprio il turismo che ha vissuto un ottimo inizio d’anno”. Anche la provincia di Vicenza, in questo senso, ha registrato risultati incoraggianti: “I primi sei mesi dell’anno sono stati ottimi –conferma il presidente -: in provincia abbiamo avuto quasi 400 mila arrivi, contro i 309 mila dello stesso periodo del 2021 e le presenze, ovvero i pernottamenti, sono passati da 835 mila a 985 mila, dunque 150 mila in più. È un trend in crescita che speriamo sia confermato anche a fine anno e che ci fa intuire le potenzialità del nostro territorio su questo fronte”.

E se fino a giugno i numeri sono stati molto positivi, qualche segnale di preoccupazione è arrivato poi tra luglio e agosto. “Sì – conferma Piccolo -, una nostra rilevazione ha evidenziato che i turisti sono arrivati, ma la loro capacità di spesa è stata comunque condizionata dall’incidenza dell’inflazione, che ha portato a comportamenti più prudenti. Se è pur vero – è l’analisi del presidente di Confcommercio Vicenza - che la crescita dei servizi e del turismo potrebbe riportare quest’anno i consumi, che valgono il 60% del Pil, a un livello di normalità, è chiaro che tutto questo è possibile se ci saranno segnali forti da parte del Governo di rilancio dell’economia e interventi per ridare potere d’acquisto agli italiani”.

Il nodo degli elevati costi energetici

Segnali che devono arrivare anche alle imprese: “Non dimentichiamoci - ribadisce a questo proposito il presidente Nicola Piccolo - che stiamo ancora sostenendo dei costi per le forniture energetiche che, se anche sono minori rispetto al 2022, sono di gran lunga superiori rispetto agli anni pre covid e tra l’altro in crescita nelle ultime settimane”.

Secondo i dati elaborati da Confcommercio Vicenza, se prendiamo, ad esempio il valore del PUN medio mensile, dell’energia elettrica, nei primi 8 mesi del 2023 questo si colloca a 129,75 euro/Mwh, a fronte di un valore medio degli anni 2013-2019 di 53,96 euro/Mwh. Per quanto riguarda il gas, l’indice di riferimento, il PSV, nei primi sette mesi del 2023 ha un valore medio di circa 48 centesimi di euro al metro cubo, a fronte di un valore medio nel periodo 2017-2019 di circa 21 centesimi al metro cubo.

Per dire che se i “rubinetti” delle agevolazioni sull’energia, chiusi mesi fa per le imprese, rimarranno ancora a secco, bisognerà trovare comunque un modo per sostenere le imprese e il mercato. “Ad esempio anche intervenendo sull’attuale stretta creditizia – è il parere del presidente Piccolo -: la frenata dei prestiti bancari alle imprese registrata a luglio, non è stata un episodio isolato, ma si è trattato di un vero e proprio trend che impatta principalmente sulle imprese di minori dimensioni, considerate strutturalmente più rischiose dal sistema bancario. E sono rischiose perché le valutazioni sono sempre più spesso legate ad indici standard, che non riescono a cogliere le peculiarità del nostro sistema imprenditoriale. Serve una profonda revisione anche dell’attuale ecosistema bancario e finanziario”.

il Terziario guarda al futuro con ottimismo

Nonostante tutto questo il Terziario di mercato guarda comunque al futuro anche con un certo ottimismo e a dimostrarlo sono i dati occupazionali: nei primi sette mesi dell’anno il Veneto ha registrato un calo dei reclutamenti rispetto al 2022, ma il Terziario è andato in controtendenza, grazie ad una nuova espansione delle assunzioni e delle posizioni di lavoro in essere nelle attività turistiche e nel commercio. 

“Se le nostre imprese assumono significa che vedono segnali positivi all’orizzonte – sottolinea il presidente di Confcommercio Vicenza – e che il comparto è sempre più essenziale per l’occupazione nel nostro territorio”.