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Un freno allo sviluppo

L’impatto dei costi energetici sul terziario nel 2023

By Athesis Studio

Pur considerando un leggero miglioramento nella primavera del 2023, la crisi energetica che ha attanagliato l’Europa nel biennio 2021-2022 non può considerarsi ancora superata. Gli effetti di questo vero e proprio tsunami si faranno sentire anche nel prossimo futuro per un numero elevatissimo di aziende attive in vari ambiti legati al vasto mondo del terziario e dei servizi avanzati.

Secondo l’Osservatorio Confcommercio Energia, l’analisi trimestrale sui costi energetici per le imprese del terziario, con la reintroduzione degli oneri di sistema, infatti, già dal mese di aprile 2023 si iniziano a vedere i primi effetti con l’aumento del costo dell’energia per talune categorie d’imprese precedentemente esentate dal pagamento di tale componente della bolletta.

Per il 2023, nonostante gli interventi del Governo, la spesa energetica complessiva delle imprese del terziario risulterà superiore del 35% rispetto ai livelli pre-crisi.

Per questo occorre potenziare la percentuale di detrazione prevista per i crediti d’imposta “energetici” riferiti al secondo trimestre 2023 e azzerare, per il medesimo periodo, anche gli oneri generali di sistema elettrici.

Un equilibrio che rischia di essere compromesso

Le imprese del settore terziario spesso dipendono pesantemente dall’energia per alimentare i loro sistemi di comunicazione, raffreddamento, illuminazione e trasporto.

L’aumento dei costi energetici si traduce in un aumento dei costi operativi, il che può influenzare la redditività e la competitività delle imprese.

Con costi operativi in aumento, le imprese del settore terziario possono vedere una riduzione dei loro margini di profitto.

Ciò rende per queste aziende più difficile competere sul mercato, soprattutto rispetto a multinazionali con notevoli capacità di reazione rispetto a repentine impennate dei costi.

Questa situazione ha generato a cascata una minore crescita dell’occupazione e degli investimenti.

Moltissime imprese hanno affrontato con determinazione i difficili ani del covid, spesso erodendo i risparmi accumulati ne corso di anni, per poi ritrovarsi soffocate dalla crescita fuori controllo dei costi energetici: occorre uscire da questa spirale per tornare a crescere.

Si torna a parlare di sostenibilità

Una soluzione in grado di fornire un contributo concreto nella lotta al “caro bolletta” è sicuramente identificabile nelle energie rinnovbili.

La crescente attenzione alla sostenibilità ha spinto molte imprese del settore terziario a cercare fonti di energia più pulita e a implementare pratiche di efficienza energetica.

Dopo l’ingente investimento iniziale, uno scoglio non indifferente, queste iniziative possono ridurre i costi energetici a lungo termine.

Complessità legate alla natura del settore

Molte imprese del settore terziario sono legate a doppio filo a sistemi energetici complessi che richiedono una gestione attenta.

Questi sistemi possono includere infrastrutture di raffreddamento, sistemi di backup energetico estremamente energivori. Una falla nel sistema, un semplice blackout potrebbe causare danni incalcolabili.

Per scongiurare queste eventualità le server farm contenenti i dti più preziosi sono dotate di infrastrutture energetiche molto evolute: l’impennata dei costi di gestione legata agli aumenti di questi anni è, in questo caso specifico, un problema di enorme caratura.