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Diverse velocità

L’elettrificazione dei trasporti nel continente europeo

I paesi nordici sono all’avanguardia
By Athesis Studio

La strada intrapresa dall’Unione Europea porterà i paesi comunitari ad una progressiva elettrificazione dei trasporti, sia pubblico che privato.

Si tratta di un piano molto ambizioso: in primo luogo sono necessari investimenti faraonici in infrastrutture di ricarica ed investimenti altrettanto importanti nel fornire al pubblico informazioni su come utilizzare al meglio le auto elettriche, vincendo pregiudizi e diffidenza verso il cambiamento.

La transizione in Germania e Lussemburgo
Alcuni paesi, come la Germania ed il Lussemburgo, puntano con decisione sul potenziamento del trasporto pubblico. La Germania ha introdotto un biglietto unico per il trasporto pubblico locale al prezzo (quasi simbolico) di 9 Euro al mese.  Si è trattato di un esperimento, durato tre mesi, durante il quale il traffico veicolare è sceso sensibilmente. In un paese storicamente legato alla produzione di autovetture con motore termico, il dibattito politico in materia è molto acceso. Il Lussemburgo, micro-stato particolarmente ricco e illuminato, ha addirittura stabilito di offrire sin dal 2020 l’accesso gratuito a tutti i pezzi pubblici (treni compresi) per cittadini e visitatori.Una visione senza dubbio illuminata, in grado davvero di cambiare il paradigma dei trasporti a breve e medio raggio.

Norvegia, paradiso delle auto elettriche
La Norvegia è considerata il paradiso delle auto elettriche. Prima di tutto vale la pena di chiarire alcuni punti: la Norvegia è un paese con meno di 5 milioni e mezzo di abitanti, caratterizzato da immense ricchezze naturali. Il paese è un grande esportatore di gas naturale (73,4 miliardi di metri cubi), principalmente destinato alle esportazioni e produttore di energia idroelettrica, pari a circa 105,6 miliardi di kWh. Nel dettaglio, la Norvegia è leader mondiale nel settore delle energie rinnovabili, con una rete elettrica rinnovabile al 95% alimentata principalmente proprio da energia idroelettrica. Storicamente, lo stato è molto presente in diversi aspetti dell’economia. Appare chiaro come questo paese offra il cotesto ideale per la diffusione dell’auto elettrica. Con oltre l’80% di auto nuove vendute a zero emissioni già nel 2022 ed un parco circolante che per il 25% è ormai a zero emissioni, il paese ha registrato un calo delle emissioni di CO2 nell’aria pari a circa il 30% rispetto al 2009.

La situazione nel nostro paese
Secondo l’analisi pubblicata da Motus-e (www.motus-e.org), le auto elettriche “pure” circolanti in Italia al 30 giugno 2023 (quindi non mild hybrid, full hybrid o plug-in hybrid) sono poco meno di 200.000, con le immatricolazioni full electric che nei primi sei mesi dell’anno sono pari a 32.684 unità, con un incremento del +31,93% rispetto allo stesso periodo del 2022. Per raggiungere i paesi europei più avanti sul tema della mobilità elettrica serve un deciso cambio di passo si molteplici fronti: una politica di incentivi più incisiva, un cambio di passo nella crescita della rete di ricarica veloce, investire in formazione e sensibilizzazione.

I molti volti della propulsione elettrica
L’elettrificazione sta compiendo i primi passi anche tra i veicoli commerciali leggeri, con intere flotte di furgoni sostituiti da mezzi a zero emissioni. Per quanto concerne il trasporto pesante, sono in fase di sperimentazione anche soluzioni alternative come i veicoli fuel cell alimentati a idrogeno.