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Tempo libero

Una risorsa che deve essere impiegata

Oggi più che mai, in una società in cui gli anziani costituiscono una parte sempre più consistente, sta cambiando il concetto di anzianità; nel momento in cui arriva la pensione oltre a godersi un meritato riposo si tende sempre più a condurre una vita attiva e piena di interessi. Quando si raggiunge una certa età trovarsi un'occupazione aiuta a mantenersi vitali, migliorando notevolmente la qualità di vita e con la possibilità di combattere eventuali complicazioni dovute alla sedentarietà o all'insorgere di stati depressivi. È sempre più varia l'offerta di hobby, corsi e attività pensate per gli over 60: è possibile praticare sport, studiare, viaggiare, svolgere opere di volontariato..., coltivando così tutte le passioni per le quali prima non si aveva il tempo.

Un'indagine del Censis del 2007 dal titolo “Il tempo della terza età” ha rivelato come la cura di sé stessi, le attività intellettive e relazionali e i momenti di spiritualità siano parte integrante della terza età. Tutti fattori in grado di incrementare il benessere fisico e psicologico: i dati della ricerca dicono che il 43% degli intervistati con più di 60 anni frequentano cinema, teatro e altri spettacoli, mentre il 31,9% ha dichiarato di svolgere attività fisica per restare in forma.

Tra le principali attività cui gli anziani si dedicano nel tempo libero ci sono la televisione, la radio, la lettura di quotidiani e libri oltre alla navigazione su Internet, che pare impegni mediamente il 20,9% degli intervistati per circa un'ora e venti minuti.

Nell'80% dei casi poi gli anziani risultano avere una vita sociale attiva che li porta a frequentare molto gli amici; il 76,5% ha un compagno di vita e la stessa percentuale dichiara di sentirsi utile agli altri. Anche i dati riguardanti la salute inoltre sono piuttosto confortanti: il 94% afferma di essere autosufficiente e di avere bisogno di aiuto solo nei casi di emergenza.

Un altro dato altamente significativo riguarda le paure degli over 60: l'84% è preoccupato dalla solitudine, il 78,1% dalla depressione, il 78% dalle ristrettezze economiche e il 68,4% dall'indifferenza degli altri.

Alla luce di questi risultati emerge sopra tutti un fatto importante: il rapporto con l'invecchiamento sarebbe altamente soggettivo e dipenderebbe in buona sostanza dalla capacità del singolo di sapersi adattare ai mutamenti della società e di instaurare relazioni con gli altri oltre che dal saper riconoscere il proprio ruolo.

Chi è anziano o lo sta per diventare dovrebbe poter vivere la propria condizione nel modo più sereno possibile, mettendo a frutto le qualità e le molte risorse che ha ancora da offrire. Ma, al di là della sensibilità individuale dell'anziano, sarà utile prendere in considerazione anche un altro punto di vista: bisogna infatti promuovere nelle generazioni più giovani un concetto rinnovato di anzianità, caratterizzato da maggiore rispetto e positività (Fonte: www.italia.gov.it).