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Interventi antisimici: quali sono, qunado farli e come orientarsi

Buona parte d'Italia sorge su territorio interessato a vario titolo da attività sismica., Per la sua conformazione geografica, l'Italia include infatti aree sismiche che vanno da “Zona 1” (rischio concreto di forti terremoti) fino a scendere a “Zona 4” (rischio moderato)., Per prevenire o limitare eventuali danni causati da un terremoto è auspicabile effettuare sugli edifici già esistenti una serie di interventi volti a rendere la struttura il più possibile antisismica., Questi interventi sono obbligatori in caso di grandi strutture di elevata rilevanza sociale come e pubblica utilità come palazzi governativi, scuole ed ovviamente ospedali e cliniche., Quali sono gli interventi sismici più adeguati?

Non esiste una risposta specifica: dipende da numerosi fattori come l'età dell'edifico, il rischio sismico che interessa la zona dove sorge, la presenza di falde acquifere e molto altro ancora., È necessario avvalersi della consulenza di un tecnico altamente qualificato e forte di grande esperienza specifica, in grado di effettuare indagini diagnostiche e prove di laboratorio al fine di identificare e proporre la strategia migliore., È necessario a questo punto specificare l'importante differenza che esiste tra miglioramento sismico e adeguamento sismico., L'adeguamento sismico prevede infatti il raggiungimento di una soglia di sicurezza richiesta dalla legge, mentre per “miglioramento” si intende qualsiasi intervento che vada, anche in minima parte, a migliorare la resistenza della struttura in questione agli eventi sismici., Tra gli interventi più efficaci troviamo il consolidamento delle murature, il rinforzo delle strutture in cemento armato o in legno, le opere di rinforzo strutturale effettuate sui solai., Come facilmente intuibile, la diminuzione della classe di rischio sismico generata degli interventi antisismici, permette di salvaguardare la ita dei residenti e aumentare il valore dell’immobile sul mercato.