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Materiali pericolosi.

Amianto, una bonifica a regola d'arte seguendo le norme per lo smaltimento

Succede più spesso di quanto si immagini. Si acquista un vecchio immobile da ristrutturare, soprattutto con l’intento di beneficiare dei numerosi bonus e incentivi messi a disposizione dalla Stato, e non ci si rende conto che, tra i lavori da mettere in preventivo, c’è anche la rimozione e lo smaltimento dell’amianto. Una spesa extra che rischia di far lievitare i preventivi, ma che non è possibile eliminare, pena incorrere in pesanti sanzioni. Perché l’amianto si è scoperto essere un materiale altamente inquinate, oltre che particolarmente pericoloso per la salute. Va maneggiato con le dovute attenzioni, da personale esperto, altamente qualificato e, soprattutto, va smaltito seguendo precise disposizioni di legge.

DOVE SI TROVA L'AMIANTO - Per non incappare in spiacevoli sorprese, basti considerare che questo materiale si trova nei fabbricati con struttura portante metallica costruiti soprattutto tra gli anni ’60 e ’70, nei quali l’amianto può essere stato applicato a spruzzo su strutture metalliche; negli edifici prefabbricati in cui sono state utilizzate lastre piane o ondulate in cemento amianto; nei capannoni a uso industriale che possono presentano coperture in cemento amianto o nei quali l’amianto può essere stato applicato a spruzzo sul soffitto a scopo d’isolamento termico e fonoassorbente; in elementi di copertura quali tegole, lastre ondulate o piane. Ma anche all’interno di pareti, controsoffittature con pannelli contenenti amianto sia in matrice compatta sia friabile; nel linoleum e nelle piastrelle per pavimenti; negli intonaci per rivestire strutture portanti in acciaio, pareti e soffitti di molti locali, con funzioni fonoassorbenti, termoisolanti e resistenza al fuoco; in tubi e vasche per l’acqua potabile e le acque reflue; negli isolanti delle caldaie per coibentarle, sotto forma di pannelli o in forma sfusa, sotto l’involucro in lamiera; nei rivestimenti isolanti di tubi; nelle guarnizioni all’interno di raccordi tra tubazioni e nelle caldaie E poi in isolamenti di vario genere, dietro le stufe o sopra i termosifoni; in filati, tessuti e corde fino ai manufatti ignifughi quali coperte, feltri, tappeti. Insomma, un po’ dappertutto. Una volta individuato, però, non è il caso di disperarsi. La normativa che disciplina il trattamento dell’amianto è molto specifica ed è sufficiente seguirla alla lettera per poter godere del proprio acquisto.

NORMATIVA DI LEGGE - la legge, infatti, prevede che, prima dell’inizio di lavori che possano comportare il rischio di esposizione a fibre d’amianto, il datore di lavoro debba presentare una notifica all’organo di vigilanza competente per territorio. L’intervento può essere effettuato solo da imprese certificate, predisponendo un apposito Piano di Lavoro, che va inviato all’organo di vigilanza preposto. Tale piano prevede informazioni sulla rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto prima dell’applicazione delle tecniche di demolizione, a meno che tale rimozione non possa costituire per i lavoratori un rischio maggiore di quello rappresentato dal fatto che l’amianto o i materiali contenenti amianto vengano lasciati sul posto. Tutti i lavoratori devono essere muniti di idonei dispositivi di protezione individuale e devono essere adottate adeguate misure per la protezione e la decontaminazione del personale incaricato dei lavori oltre che per la raccolta e lo smaltimento dei materiali. Vanno, inoltre, sempre segnalate le tecniche lavorative adottate per la rimozione dell’amianto nonché delle attrezzature utilizzate.

BONUS AMIANTO - Tra le numerose agevolazioni inserite nella Legge di Bilancio di quest’anno c’è, fortunatamente, anche il Bonus Amianto 2021, incentivo che consente alle imprese di procedere allo smaltimento di questo materiale da edifici presenti in territorio nazionale, fornendo la possibilità poi di recuperare parte delle spese con la Dichiarazione dei Redditi. Il Bonus Amianto 2021 può anche essere potenziato nella misura del 110%, perché è uno degli interventi ammessi dal Superbonus 110%. Anche se prevede delle condizioni specifiche. Lo sgravio fiscale, rivolto ai soggetti titolari di reddito d’impresa, è riferito agli interventi di smaltimento di tutte le tipologie di amianto, su qualsiasi edificio, manufatto o costruzione e prevede il diritto di ricevere un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute. Che si potranno poi detrarre in 3 anni, con 3 quote di pari importo. Gli interventi ammessi per poter usufruire del Bonus Amianto 2021 sono lo smaltimento e la rimozione eternit su edifici e manufatti presenti in territorio nazionale. Ma solo se gli interventi vengono eseguiti con modalità conformi alle disposizioni del Ministero della Transizione Ecologica; la rimozione e lo smaltimento di amianto in lastre, coperture in eternit, tubi, canalizzazioni, sistemi di coibentazione industriale, strumenti per trasporto e stoccaggio di fluidi. In ogni caso, l’intervento di rimozione sarà ritenuto valido anche se l’amianto era già stato trattato e reso innocuo per mano di impianti autorizzati.